Ancora danni per l'agroalimentare.  Al caseificio sociale di Manciano è fortissima la preoccupazione perché dopo il fenomeno incontrollato delle predazioni che ha fatto perdere produzione e posti di lavoro con la chiusura di numerose aziende, adesso il settore allevatoriale é stato spazzato da una valanga d'acqua

La Maremma, ancora una volta colpita da eventi atmosferici violenti, é costretta ad aggiornare la conta dei danni. Il comparto agroalimentare dopo aver visto sfumare i raccolti in campo quest'estate e una campagna dell'olio che ha perso oltre il 50 per cento delle proprie olive, vede minacciata un'altra delle sue eccellenze, il pecorino toscano Dop. Al Caseificio sociale di Manciano é ancora presto per fare delle stime ma il presidente Carlo Santarelli é fortemente preoccupato e dichiara "potrebbe essere il colpo di grazia per il settore zootecnico che ci conferisce il prodotto".
Oltre al fenomeno incontrollato delle predazioni che ha fatto perdere produzione e posti di lavoro con la chiusura di numerose aziende, adesso il settore allevatoriale é stato spazzato da una valanga d'acqua. E tutto questo sta mettendo in seria difficoltà anche il Caseificio. "Siamo in tilt - prosegue Santarelli - metà dipendenti non sono neanche riusciti a raggiungere lo stabilimento, le strade poderali sono adesso torrenti di fango impraticabili, le semine per i pascoli completamente lavate via. Non mi riesce di sapere come stanno i nostri soci perché non ci sono più le linee telefoniche.
E' un dramma". Se la raccolta e la trasformazione del latte può attendere qualche giorno, allo stato attuale - secondo Santarelli - non é dato di sapere quando sarà possibile riprendere la produzione. "Il ripristino della viabilità - conclude il presidente del caseificio - é quello che ci preoccupa di più. Senza raccolta non c'é lavoro. Ma solo nei prossimi giorni riusciremo a quantificare i danni con più precisione e a capire cosa ci ha riservato il destino".