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12 Novembre 2008
Danni causati dai cinghiali:Coldiretti chiede misure drastiche

Coldiretti Siena abbandona i Comitati di gestione degli Ambiti territoriali di caccia (Atc) per protestare contro la mancanza di provvedimenti a tutela delle culture che subiscono ingenti danni per le incursioni degli animali selvatici. Con lettera inviata al Presidente della Provincia e al dirigente del settore, oltre che ai presidenti degli Atc e delle associazioni venatorie presenti nei vari comitati, è stata comunicata la decisione che i rappresentanti degli agricoltori, fino a quando non sarà rientrata l'emergenza, diserteranno i tavoli degli Atc.
La dirigenza provinciale di Coldiretti sottolinea l'importanza del problema: " l'elevata densità delle popolazioni degli animali predatori ha raggiunto livelli tali da mettere in discussione anche il delicato equilibrio ecologico del territorio senese, oltre che aver procurato incidenti e infortuni talvolta anche mortali". Il Presidente di Coldiretti Fausto Ligas afferma: "Il rischio di dover assistere ad un'esplosione del fenomeno ancora più devastante è elevatissimo. La parte agricola non vuole più richiedere danni, non vuole però più averne. Vuole monettizzare i propri redditi solo da lavoro, senza dover elemosinare ai vari Comitati risarcimenti ed indennità varie". Coldiretti spera che la diserzione dai comitati di gestione degli Atc venga letta dalle parti in causa come stimolo ad affrontare la questione in  modo concreto e coerente. Questo è anche uno dei punti centrali della mobilitazione che vedrà Coldiretti scendere in piazza il prossimo 27 novembre. "Il problema non è sicuramente solo della nostra provincia - affermano i rappresentanti di Coldiretti delle 3 Atc Antonio Romano, Paolo Gelli e Roberto Luongo - ma a Siena ha raggiunto livelli non più sostenibili e non solo per l'elevata presenza di cinghiali, ma anche per nutrie, piccioni e lupi". Il direttore di Coldiretti Siena, Giampiero Marotta, conclude: "Nessuno potrà dire che la nostra compagine non ha offerto collaborazione. Le richieste per interventi decisi e risolutivi sono stati fatti a tutti i livelli. Le risposte si sono limitate solo a tante promesse, che Coldiretti non può e non vuole più accettare; l'agricoltura ha bisogno di risposte e certezze".

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