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5 Marzo 2010
DIAMO VALORE ALLA VERA TOSCANA

La protesta, sfociata nella manifestazione in piazza Santa Croce, ha raggiunto l’obiettivo: in Toscana l’agricoltura è finalmente ritornata al centro del dibattito politico.
Dalla marcia degli imprenditori agricoli su Firenze sono passati poco più di quindici mesi durante i quali sono stati messi a frutto risultati importanti.
“All’agricoltura – dice il presidente Tulio Marcelli – è stato riconosciuto quella centralità che merita, per la capacità di dare risposte importanti sul piano economico, di sicurezza alimentare, di caratterizzazione paesaggistica  e di tutela ambientale. Questo non significa che i problemi sono stati tutti risulti. Purtroppo il nostro settore, nella filiera agroalimentare ha ancora uno scaro potere contrattuale, rispetto agli altri attori. Basti pensare che per ogni euro speso dal consumatore neanche 17 centesimi finiscono nelle tasche degli agricoltori. Non solo. Esiste ed è quanto mai attuale la questione delle contraffazioni e delle imitazioni dei nostri prodotti, che sottrae importante quote di mercato al Made in Italy autentico. Un dramma soprattutto per le produzioni toscane, tra le più copiate. Il terzo elemento negativo è rappresentato dall’inefficienza delle filiere, dove si assiste, salvo qualche rara eccezione, a processi destrutturati, slegati dal territorio e dalle produzioni locali. La nostra regione, più di altre, proprio per la capacità evocativa del suo nome, rischia di trasformarsi  in una semplice “piattaforma” logistica, per il transito di prodotti agroalimentari che aspirano ad essere “toscanizzati” ai fini della valorizzazione commerciale. Nella nostra società l’agricoltura ha riconquistato un ruolo centrale, per le importanti risposte che sa dare a livello economico, di sicurezza alimentare, di caratterizzazione paesaggistica  e di tutela ambientale. Le dinamiche  dei prezzi  alla produzione dei prodotti agricoli degli ultimi anni, la crisi economica e finanziaria, gli scenari che andranno a modificarsi dal 2013 con la fine della attuale Politica Agricola Comunitaria, impongono politiche locali volte ad assicurare le condizioni perché le imprese agricole possano essere competitive sul mercato in un contesto generale di sviluppo sostenibile. Il nostro punto di forza più che mai deve essere il brand Toscana”, aggiunge Marcelli.
Temi portati con la convention “Diamo valore alla vera Toscana” all’attenzione dei decisori politici.
“Il futuro della nostra agricoltura – ricorda Marcelli al presidente uscente della Regione Claudio Martini e al candidato che aspira al ruolo di governatore Enrico Rossi – sta nella costruzione di filiere locali “toscane”, in grado di trasferire i valori distintivi del territorio sui mercati nazionali ed esteri fino al consumatore finale, filiere in cui tutti i processi devono avvenire in Toscana, dalla produzione alla trasformazione, a vantaggio non solo degli agricoltori ma di tutta l’economia, dei territori e di acquista. La valorizzazione del prodotto agricolo  può avvenire solo se riusciamo a sviluppare un’alta qualità delle produzioni  con uno stretto legame con il territorio. Risulta pertanto di fondamentale importanza incentivare la promozione delle produzioni toscane a DO  attraverso i Consorzi di Tutela, orientando le risorse sulla base di progetti organici e condivisi con i produttori e gli altri operatori delle filiere. Per  realizzare e rendere efficaci le azioni proposte si rende necessario riorganizzare gli strumenti della pubblica amministrazione perseguendo obiettivi di semplificazione e maggiore efficienza. Una riflessione particolare dovrà essere posta anche sulle Agenzie regionali. Appare indispensabile  la rivisitazione  di queste strutture il cui ruolo va verificato e ridefinito anche in virtù dei nuovi compiti ad esse assegnati. Nel processo di riorganizzazione, diventa fondamentale la regia attenta della politica, senza la quale questi organismi potrebbero finire per muoversi in modo scoordinato o seguire logiche non sempre di servizio. La scelta della sussidiarietà orizzontale già avviata con buoni risultati dalla Regione Toscana va ulteriormente sviluppata per semplificare i rapporti tra imprese e pubblica amministrazione, diminuire i costi della burocrazia e ridurre i tempi dei procedimenti. Si rende necessario inoltre un approfondita verifica sul sistema delle deleghe e delle competenze in agricoltura rispetto ai diversi Enti coinvolti”.

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