La riforma del sistema delle Indicazioni Geografiche dell’Unione Europea ed i riflessi sulla Dop Economy toscana tra novità, semplificazione e gli obiettivi di rafforzamento del ruolo dei consorzi di tutela e dei livelli di protezione anche online contro la cyber-agropiraterie, la sostenibilità e la trasparenza con l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi IG il nome del produttore.
Se ne parla lunedì 4 dicembre alle ore 16.00 con l’Europarlamentare e relatore della riforma On. Paolo De castro in occasione dell’incontro promosso da Coldiretti Toscana e Vigneto Toscana che si terrà a Casa Coldiretti, Porta a Prato (viale Fratelli Rosselli, 20) a Firenze. Ad aprire i lavori sarà la Presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani.
E’ la prima volta, dall’accordo raggiunto tra i negoziatori del Parlamento Europeo, Consiglio, Commissione lo scorso 24 ottobre, che la riforma viene presentata in Toscana, una delle principali regioni del Bel Paese sicuramente più interessate dal nuovo testo con un impatto economico di 1,3 miliardi di euro ed un giro d’affari stimato di prodotti taroccati, adulterati, contraffatti di oltre 6 miliardi di euro, il doppio del valore delle esportazioni di vino, olio e food messo insieme.
Per la prima volta l’Europa si dota di un testo unico sulle produzioni di qualità in grado di garantire un maggiore allineamento ed una maggiore chiarezza tra tutti i settori, incluso quello vitivinicolo. Una riforma che rappresenta una evoluzione nel sistema di tutela comunitario alzando contestualmente il muro nei confronti del fenomeno crescente delle truffe online che corrono sulle principali piattaforme dell’e-commerce.
In occasione dell’incontro sarà aperto ai partecipanti il primo salone delle truffe online che colpiscono il Made in Tuscany con l’esposizione della “hit parade” dei principali prodotti ad indicazione geografica oggetto di illeciti che spaziano dall’usurpazione, evocazione o imitazione di una denominazione protetta al fenomeno della commercializzazione di prodotti che non contenevano quanto previsto nel disciplinare di produzione, dalle irregolarità nell’etichettatura alla sofisticazione fino alla commercializzazione fraudolenta e al Tuscany Sounding.
