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18 Dicembre 2023
FIORI: LE STELLE DI NATALE FANNO BENE ALLE FESTE E…ALLA SALUTE, LE NUOVE TENDENZE

Rossa il must che rispetta la tradizione, bianca per un tocco di eleganza, glitterata per stupire. La varietà Micky Mouse è invece la novità di questa stagione con i suoi particolarissimi petali tondeggianti che assomigliano alle orecchie del topolino della Walt Disney. Sono i trend delle prossime festività per le Stelle di Natale, presenti in oltre 4 case su 10 (42%) secondo Ixè, che nel corso degli ultimi anni si sono arricchite di tantissime varietà e gamme di colori per assecondare mode e richieste di un mercato sempre più esigente. In vaso, grande o mini, a forma di alberello o addirittura piramide, la Stella di Natale ha un posto assicurato nelle case e nel cuore degli italiani alimentando un giro d’affari che vale, per la sola Toscana, tra i 12 ed i 13 milioni di euro.

Con 5 milioni di esemplari il Granducato è infatti il principale polmone produttivo a livello nazionale, 3 milioni dei quali prodotti nelle serre e nei vivai tra Viareggio e la Versilia. A dirlo sono Coldiretti Toscana e Affi, l’associazione floricoltori e fioristi italiani in occasione della settimana che conduce al Natale.

“La Stella di Natale è un prodotto floricolo vitale per il florovivaismo. Lo è ancora di più per il distretto Viareggio-Versilia che si è fortemente specializzato in questa produzione che porta le festività nelle nostre case ma che abbiamo scoperto essere uno straordinario alleato contro l’inquinamento degli ambienti domestici. Non è solo una pianta bella, positiva, calda, è un depuratore naturale. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – La devastante ondata di maltempo che ha colpito la nostra regione ad inizio novembre ha messo in pericolo la produzione delle Stelle di Natale a causa delle forti raffiche di vento che hanno strappato e danneggiato le coperture di molte serre che i floricoltori sono riusciti a riparare con interventi a tempo record salvando così le piante. Ma non è stato un anno facile nemmeno per un prodotto molto richiesto dai consumatori che continua a risentire dei rincari energetici e degli altri fattori produttivi come concimi, vasi ed imballaggi. Rincari che assorbono quasi completamente i produttori che, per restare sul mercato, hanno ridotto al minimo storico le loro marginalità. Dietro ogni singola stella ci sono cinque mesi di lavoro”.

A spaventare continuamente il distretto della Stella di Natale è il costante aumento dei costi di produzione, soprattutto energetici che gli shock del mercato destabilizzati dalle speculazioni post Covid, dalle guerre e dalle tensioni internazionali, hanno fatto aumentare del 60% in cinque anni a fronte di un adeguamento, all’origine, di appena del 10%. Nonostante difficoltà e criticità, le aziende specializzate hanno virato sulla sostenibilità per contrastare i “nemici” della poinsettia, insetti e parassiti, che danneggiano le piante. I nuovi alleati dei floricoltori sono gli insetti antagonisti che “liberati” vigilano sulle piante e lottano (e sconfiggono) con gli insetti alieni. Una svolta green che rafforza la “scoperta” del potere depurativo della poinsettia. Insieme al ciclamino infatti, la poinsettia è un formidabile filtro naturale contro l’inquinamento indoor. Ad evidenziarlo è stato un recente studio dell’istituto per la bioeconomia del Cnr presentato da Coldiretti Toscana, AssoFloro, Anci e Affi. La stella di Natale ha capacità di assorbire il formaldeide presente in colle, solventi, pavimenti, rivestimenti oltre che nelle sigarette, benzene presente nelle vernici e fumo di sigaretta e xilene prodotte da stampanti, fotocopiatrici e computer. Non solo bella, la Stella di Natale è un’alleata della nostra salute.

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