Solo un litro di pioggia ogni dieci che cade a terra viene raccolta e “salvata” mentre vengono dispersi in media oltre 41 litri ogni 100 immessi nelle reti di distribuzione dell’acqua. E’ l’enorme spreco causato dalla mancanza di adeguate infrastrutture di raccolta delle acque piovane aggravata dalle perdite di una rete idrica nazionale malconcia che sono pari al 41,6% secondo l’Istat con differenze anche sostanziali da provincia a provincia. Si va dal 55,8% di perdite lungo il tragitto dell’acquedotto della rete di Massa Carrara al 25,5% di Arezzo ma perdite superiori alla media regionale si registrano anche a Grosseto (52,5%), Prato (49,4%), Pistoia (42,7%) e Lucca (42,5%). Ma perdite importanti di acqua non risparmiano nemmeno le province di Firenze (40,2%), Pisa (38,4%), Siena (35,5%) e Livorno (32%).
E’ quanto afferma Coldiretti Toscana in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua del 22 marzo 2023 nel sottolineare che a livello nazionale per le carenze infrastrutturali si trattiene solo l’11% dell’acqua piovana.
Nonostante un inverno piuttosto piovoso con precipitazioni superiori alla media nel mese a dicembre (+54%) che si traducono con + 61 mm di acqua e gennaio (+22%) che equivalgono a + 19 mm rispetto alla media del trentennio, un mese di febbraio siccitoso con 47 mm caduti in meno (-57%) e la scarsità di neve caduta in inverno, rapidamente sciolta dalle temperature fuori stagione, hanno cristallizzato uno scenario di severità idrica media per la Toscana che ora guarda alla prossima estate con apprensione e timore. Secondo il Lamma servirebbero 180 mm nei prossimi due mesi per scongiurare un’altra estate di passione.
Dalla disponibilità idrica dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino al mais per alimentare gli animali per la produzione di formaggi, carni e salumi. L’inverno anomalo ha ritardato le operazioni di lavorazione dei terreni soprattutto nel Sud della Toscana e ha tagliato le previsioni di semina di frumento soprattutto tenero (-1,5%) costringendo gli agricoltori a rivedere i loro programmi e a puntare su semine tardive come l’orzo.
Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Gli agricoltori – spiega Coldiretti Toscana – sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. “E’ importante la nomina del Commissario al quale è necessario conferire poteri straordinari per velocizzare le autorizzazioni burocratiche come fatto, ad esempio, per il caso del Ponte Morandi a Genova, per dare una risposta concreta alla sofferenza di imprese e cittadini. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana - Ecco perché – prosegue il Presidente di Coldiretti Toscana - dobbiamo cambiare rapidamente il nostro approccio culturale partendo dall’ottimizzare i consumi domestici e ammodernare la rete idrica. Evitare gli sprechi e mettere in pratica tutte quelle strategie per preservare la risorsa. E dobbiamo migliorare la raccolta delle acque piovane: oggi tratteniamo solo l’11%. Dobbiamo arrivare al 50%. Attivare le politiche di adattamento al cambiamento climatico che significa anche accelerare sul progetto di recupero dei piccoli invasi aziendali, che sono migliaia nella nostra regione, e che la burocrazia ha svuotato in questi anni”.
La dispersione della rete idrica in Toscana
Massa Carrara 55,8%
Lucca 42,5%
Pistoia 42,7%
Firenze 40,2%
Livorno 32%
Pisa 38,4%
Arezzo 25,5%
Siena 35,5%
Grosseto 52,5%
Prato 49,4%
Toscana 41,6%
Elaborazione Coldiretti fonte Istat 2020