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13 Settembre 2013
I Consorzi vanno avanti, nella giusta direzione, ma occorre qualche correzione

I Consorzi vanno avanti, nella giusta direzione, ma occorre qualche correzione  La riforma della bonifica sempre più al centro del dibattito Dopo le polemiche e l'intervento in difesa dei Consorzi dell'Assessore regionale Bramerini, prendono posizione anche le associazioni agricole che elogiano la nuova legge toscana

I Consorzi di Bonifica continuano a essere al centro del dibattito, ma la nuova riforma regionale trova nuovi supporters soprattutto fra chi, più da vicino, vive a contatto con il mondo agricolo e naturale. Dopo le polemiche registrate, soprattutto ad Arezzo, da parte di Confedilizia e Acli e dopo la posizione contraria ai Consorzi manifestata dal sindaco aretino Giuseppe Fanfani e dal presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai, è intervenuta l’Assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini, sottolineando l’importanza della nuova Legge Regionale per il riassetto del sistema di controllo e gestione dei corsi d’acqua e del territorio della Toscana.
“Ci troviamo davanti a un cambiamento importante – ha detto l’assessore Bramerini - iniziato il giorno in cui è stata approvata, quasi all’unanimità, la riforma regionale per avere Consorzi che rispondano ai principi di efficienza, uniformità, trasparenza e che svolgano un maggiore e migliore presidio quotidiano di tutti i corsi d’acqua della Toscana. La spesa per la tornata elettorale – ha proseguito - si aggira sui 650mila euro, il che equivale all’1,5 per mille delle entrate che provengono dai ruoli. In pratica, considerando che il costo medio di una bolletta si può stimare in 40 euro l’anno per ciascun contribuente, le elezioni incideranno per 6 centesimi. E comunque continuiamo a lavorare per contenerli ancora”. A chi poi periodicamente suggerisce di affidare le competenze dei Consorzi agli enti locali, l’assessore Bramerini ha risposto: “né la Regione né un altro ente potrebbe utilizzare i 65 milioni di entrate annuali che provengono alla Toscana dai tributi per la bonifica, a causa del Patto di stabilità. Solo i Consorzi, che sono soggetti di natura privata, possono usare quegli introiti in opere sul territorio e restituire così ai cittadini il servizio per il quale hanno pagato”.
"L'Urbat in questi mesi ha portato avanti un costruttivo confronto per migliorare l'impianto della legge 79/2012 - ha detto il presidente Urbat, Fortunato Angelini . Continuerà a farlo. Chiede però alla Regione più attenzione alle proposte che avanza affinché il legame fra territorio e attività di bonifica sia più diretto".
In difesa della Legge Regionale si sono schierate intanto anche le associazioni agricole. Coldiretti ha affermato di sostenere in pieno la rivoluzione dei Consorzi di Bonifica che vedrà le imprese agricole direttamente coinvolte nella manutenzione. “Il nuovo assetto, che porta da 33 a 6 i comprensori di bonifica – ha detto Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana – si allinea con i principi della spending review: tagli da una parte e migliore gestione delle risorse dall’altra. Un grosso passo in avanti rispetto al precedente sistema di gestione che soffriva per la sovrapposizione delle competenze. Finalmente chi vuole bene veramente al territorio potrà affidarsi ad un sistema di gestione di bonifica razionale che ha nella trasparenza, nel coinvolgimento diretto dei cittadini, degli enti locali e delle imprese agricole, nell’efficienza e nella sussidiarietà, elementi di profonda innovazione. Archiviamo senza ripensamenti un sistema superato per entrare in una fase dove il ruolo del Consorzio di Bonifica è centrale ed esclusivo nella manutenzione corretta e tempestiva del territorio”.

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