FILIERA CORTA: I FARMER MARKET CURANO LA PIGRIZIA DEL CONSUMATORE, IN TOSCANA GIA’ 60 REALTA’
I mercati degli agricoltori stimolano la ricerca della combinazione perfetta tra qualità, prezzo e sicurezza: consumi in crescita del 28%.
Farmer market un bene anche per i negozi di vicinato: verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta i prodotti più acquistati.
Tulio Marcelli, Presidente Regionale Coldiretti: “Cura a base di qualità, sicurezza e prezzo”.
I mercati di Campagna Amica in Toscana spingono i consumi e sono una cura contro la pigrizia. La filiera corta si rivela un fattore positivo per il consumatore che è tornato a scegliere, e per certi versi a pretendere, senza essere condizionato da fattori esterni, la combinazione ottimale tra qualità, sicurezza e prezzo, la percezione della responsabilità sociale ed ambientale che ha ogni atto di acquisto e il rapporto tra il cibo e il territorio con il riconoscimento del valore che ha l’identità locale delle produzioni.
A rivelarlo è Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) in riferimento ai dati Istat sulle vendite al dettaglio a marzo: gli acquisti presso i mercati di Campagna Amica, o meglio conosciuti come farmers market, sono aumentati del 28%; in controtendenza rispetto agli altri canali di vendita. Un vero e proprio boom nazionale che si riflette anche in Toscana dove sono già attivi 60 mercati distribuiti in tutte le province, e dove ogni giorni, migliaia di toscani scelgono di fare la spesa. “Sempre più toscani si rivolgono ogni giorno – spiega Tulio Marcelli, Presidente Regionale Coldiretti – ai mercati degli agricoltori. Escono di casa appositamente per scegliere nel banco, senza condizionamenti, i prodotti perché ne comprendono il valore immateriale insieme alla stagionalità, genuinità e convenienza. E’ anche una questione di portafogli, questo è indubbio; si può risparmiare, è un vantaggio della filiera corta. Il risultato finale è che il sign. Rossi, abituato a fare acquisti nella grande rete commerciale, priva di profumi, contatto diretto con chi produce, esce di casa per cercare il punto di vendita diretta più vicino e il mercato, oppure aspetta l’appuntamento settimanale nella piazza vicino a casa. I farmers market hanno il merito di aver ridato la voglia al consumatore finale di scegliere cosa mettere nel piatto”.
Oggi la rete di vendita diretta di Campagna Amica è la terza rete in Italia, e la principale in Europa; “la filiera corta, e quindi i farmers market in questo caso, sono un’opportunità, consentita dalla legge, per i consumatori e i produttori, ma anche un polo di attrazione che può generare un benefico effetto sui negozi di vicinato che reputiamo un nostro alleato, non un nostro concorrente. La nostra rete – analizza ancora Marcelli - come le regole, è trasparente, seria ed autentica”. La mappa regionale dei mercati degli agricoltori è consultabile sul sito www.campagnamica.it dove sono indicati gli indirizzi, gli orari di apertura, la gamma di prodotti offerti e il percorso stradale on line più conveniente.
Dall’indagine Swg-Coldiretti emerge inoltre che i prodotti più acquistati sono nell’ordine la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la frutta secca, i biscotti ed i legumi, con una spesa media di circa 26 euro per visita. Estremamente elevato il grado di soddisfazione che è alto per il 75% degli acquirenti, medio per il 20% mentre solo per il 2% è basso ed un 3% non risponde. “Da questa lettura – conclude Marcelli – ne consegue un risultato molto positivo, e per certi versi straordinario: il modello di filiera corta tutta italiana è un modello vincente, non solo a livello economico ed ambientale, anche sociale”.