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27 Luglio 2009
I lupi minacciano le imprese agricole

L’allarme lupo è scattato da tempo nelle campagne toscane, dove gli allevamenti sono messi in serio pericolo dalla crescita esponenziale dei predatori. Animali sbranati e terrorizzati sono un problema che, soprattutto in alcune province della regione, ha raggiunto dimensioni preoccupanti. Il Anche per denunciare questo pericolo, di fronte a cui le imprese si sentono impotenti, Coldiretti Toscana lo scorso 27 novembre è scesa in piazza. Ed era nuovamente tornata alla carica di recente, con una lettera indirizzata al numero uno della Regione, per segnalare le difficoltà degli agricoltori  a difendere le loro colture e produzioni dagli assalti degli ungulati, le loro greggi e le loro mandrie dalle incursioni dei predatori.
Doveroso  quindi l’apprezzamento per l’intervento del governatore Claudio Martini che, di recente, ha preso carta e penna per chiedere alla Commissione europea (Unità “Natura e biodiversità” della Direzione generale ambiente) e al ministero dell'ambiente (Direzione Protezione della natura) una mano ad affrontare in modo serio e concreto la questione.
«Condividiamo la presa di posizione del Presidente – dice il direttore di Coldiretti Toscana Prisco Lucio Sorbo – che punta ad adottare  una strategia di conservazione del lupo per assicurare  l'integrità della specie nella tutela delle attività zootecniche delle aree agricole interne della regione. Trattandosi di un problema che per le sue specificità normative e per le sue dinamiche ecologiche su aree vaste travalica i confini regionali, infatti, molte delle possibili soluzioni si trovano nell'ambito di direttive comunitarie a tutela dei grandi carnivori e/o di leggi nazionali che riguardano la gestione di cani e di ibridi sfuggiti al controllo dell'uomo».
La Toscana ospita una percentuale rilevante della popolazione italiana di lupi. I dati disponibili, combinati con le deduzioni più conservative, quantificherebbero la loro presenza sui 300 capi. A questi vanno però aggiunti i cosiddetti “ibridi”, un po' cani e un po' lupi, che mostrano gli stessi comportamenti del lupo e la stessa capacità di attacco al bestiame domestico. Tra le province più interessate dal fenomeno ci sono Arezzo, Grosseto, Firenze, Lucca e Massa Carrara. Nel 2007 gli attacchi, secondo una statistica ufficiale, ma sottostimata, sono stati 183 con 653 c api abbattuti e nel 2008 182 con 809 abbattimenti.  
Bene anche la richiesta di Martini di distinguere il comportamento da tenere con i lupi e con gli ibridi, ancora assenti dalla normativa nazionale e comunitaria, cosa che rende difficile l’intervento sul piano legale, tecnico e scientifico: aspetti che devono essere superati.   

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