Il seminario sul tema “Lo IAP: come diventare imprenditore agricolo professionale”, organizzato da Colidretti e Iripa, è stato l’occasione per esaminare, con l’aiuto dell’avvocato confederale Giuseppe Murgida, la norma toscana, fresca di pubblicazione. Uscita nello scorso mese di febbraio, la legge che regola il riconoscimento della qualifica a livello regionale presenta infatti pregi e difetti che sono stati messi a fuoco anche nel corso dell’incontro. Tra le innovazioni introdotte la più importante e significativa riguarda l’attribuzione, in via provvisoria, della qualifica ai soggetti che si impegnano a conseguire i requisiti di professionalità e principalità nell’arco di due anni che dà impulso e stimolo allo sviluppo dell’attività imprenditoriale in agricoltura.. E’ considerata problematica , invece, l’estensione della qualifica a soggetti che non svolgono attività agricola ma erogano dei servizi, come le cooperative ed i consorzi forestali. Tra i punti critici della norma, Coldiretti ha evidenziato la sopravvivenza, in alcuni casi, di una impostazione che non recepisce fino in fondo le importanti innovazioni introdotte dalla riforma dell’art 2135 del codice civile: la legge regionale infatti continua a proporre una distinzione, ormai superata ed inesistente, tra le attività tipiche dell’agricoltura (coltivazione del fondo, allevamento degli animali, selvicoltura) e le attività connesse, che oggi sono considerate agricole a tutti gli effetti.
11 Marzo 2008
IAP: IL PARERE DI COLDIRETTI SULLA NORMA REGIONALE