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30 Giugno 2008
il lavoro in agricoltura è sempre più sicuro

“Emersione e sicurezza in agricoltura, il contributo delle Associazioni Datoriali”.
Il lavoro in agricoltura è sempre più sicuro. Lo dicono le statistiche Inail sugli infortuni che, negli ultimi anni, hanno fatto registrare un calo degli incidenti. Merito di questo trend, la formazione in materia di sicurezza sul lavoro a cui si sono sottoposte le imprese del settore. Lo ha detto Alessandro Pagliai, responsabile Epaca di Coldiretti Pistoia, partecipando al convegno Lavoro in bosco: emergere in sicurezza conviene, che si è tenuto a Limestre lo scorso 9 giugno.uppo
“A questo proposito Coldiretti collabora sistematicamente con ENAMA (Ente Nazionale per la meccanizzazione agricola) e con UNACOMA (Unione Nazionale Costruttori macchine agricole), che, con la loro esperienza nel settore offronoe uno strumento di supporto per migliorare la competitività, la tecnologia delle prestazioni e la sicurezza delle macchine per fornire agli operatori macchinari che rispondono alle normative sulla sicurezza. In poche parole, se io operatore acquisto un macchinario, lo stesso deve essere a norma, e la responsabilità non deve essere mia, ma di coloro che hanno lo hanno costruito ed immesso sul mercato. Ribadiamo però l’importanza di destinare fondi per una formazione mirata e per comparto, perché il lavoro non è tutto uguale anche in agricoltura.  Per quanto riguarda l’emersione del lavoro nero – ha aggiunto Pagliai - Coldiretti ha sempre messo in guardia e sensibilizzato le aziende al rispetto delle regole, nell’arruolamento dei lavoratori dipendenti, anche se questo diventa molto dispendioso per aziende di piccole dimensioni, per cui ci auguriamo si possa arrivare a soluzioni diverse, più snelle, flessibile e meno pesanti dal punto di vista degli adempimenti. Giudichiamo positivi gli incentivi alle imprese per le nuove assunzioni, banditi dalla Comunità Montana. Questo è l’inizio di un percorso teso ad invogliare l’azienda a svilupparsi, a crescere e, cosa fondamentale, a rimanere sul territorio. Per incentivare ulteriormente questa permanenza occorre anche sviluppare la cosiddetta filiera corta del prodotto, nel caso specifico legno – energia, con la creazione di piccole centrali a bio massa a misura d’uomo, gestite dalle aziende, evitando di delegare ad altri l’utilizzo dei nostri prodotti trasformandoli con strutture industrializzate”. 

SCARICA L'INTERVENTO DI ALESSANDRO PAGLIAI

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