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26 Settembre 2008
IL PSR METTE KO GLI IMPRENDITORI UNDER 40

I giovani escono con le ossa rotte dall’impatto con il nuovo programma di sviluppo rurale. La prima applicazione dei bandi del PSR 2007-2013 delude le attese degli  imprenditori agricoli under 40, che, in questo strumento, avevano riposto la speranza di poter aprire nuove aziende o di potenziare quelle già avviate.
“La Regione Toscana – spiega Luigi Fanciulli Del Casino, delegato di Coldiretti Giovani Impresa – non ha dato seguito agli impegni assunti a suo tempo. Con enormi difficoltà Coldiretti era riuscita a far inserire all’interno del nuovo PSR un “pacchetto giovani”,  un punto qualificante rispetto al precedente programma e che si poneva due obiettivi ambiziosi: favorire il ricambio generazionale, da un lato, e dunque contribuire al “ringiovanimento” dell’agricoltura toscana; dall’altro, stimolare la creazione di nuove imprese e, dunque, garantire un futuro al settore. In realtà, questo provvedimento è rimasto lettera morta nei bandi. Il giovane che si insedia oggi non ha alcuna certezza di ottenere anche il finanziamento per gli investimenti, necessari ad ammodernare e sviluppare l’azienda, a differenza di quanto accade in altre realtà italiane”, conclude polemico il rappresentante dell’imprenditoria giovanile di Coldiretti.
Ma la debacle per gli agricoltori che non hanno ancora compiuto i quarant’anni non finisce qui. La peggio tocca a chi ha scelto la strada della società, una strada tutta in salita per i giovani toscani, dato che vedono sfumare sia l’accesso alla misura specifica, sia l’attribuzione del punteggio di priorità nelle misure di investimento. “Abbiamo casi eclatanti  – dice il direttore di Coldiretti Toscana, Prisco Lucio Sorbo –. La Toscana penalizza le società agricole,  forma imprenditoriale di recente introduzione, varata dal governo Prodi, su forte sollecitazione di Coldiretti, che rappresenta una conquista importante per lo sviluppo e l’ammodernamento dell’agricoltura. Ci attendevamo che anche la Regione la considerasse strategica, ma non è stato così”, aggiunge Fanciulli. “Tra l’altro le scelte adottate dalla Toscana rischiano di scatenare una sorta di inaccettabile “guerra di settore”, generano grandi incertezze tra coloro che intraprendono l’attività agricola, sviluppano contraddizioni pesanti tra le politiche e gli ordinamenti nazionali e la loro applicazione a livello regionale”, dice ancora Sorbo, annunciando battaglia: “Alla luce di quanto emerso in questa prima fase di applicazione del PSR,  non consentiremo che, con i prossimi bandi, si ripetano le distorsioni e le ingiustizie che hanno caratterizzato la prima fase. Non faremo sconti a una Regione che non ha mantenuto fede alle attese  e non ha saputo rispondere alle esigenze delle imprese, impegnate in un percorso di modernizzazione dell’agricoltura”.

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