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7 Giugno 2022
INFLAZIONE: OFFERTE, BUONI SCONTO E PRODOTTI DI STAGIONE PER DIFENDERSI DA RINCARI MA UNO SU CINQUE TAGLIA LA SPESA, A RISCHIO ALIMENTARE 55 MILA FAMIGLIE IN TOSCANA

Le famiglie si difendono dalla corsa dell’inflazione e dall’aumenti dei prezzi del carrello della spesa andando a caccia di offerte e buoni sconto nei supermercati (23%) ed acquistando prodotti di stagione ai mercati contadini che tagliano intermediazioni e costi di trasporto (23%). Ma una su cinque (27%) è costretta a ridurre gli acquisti. E’ quello che emerge dal sondaggio online condotto da Coldiretti Toscana sulle strategie adottate dalle famiglie per far fronte agli effetti della guerra sulla spesa. “Già prima dell’invasione dell’Ucraina in Toscana più di una famiglia su due aveva difficoltà ad arrivare alla fine del mese. – analizza Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – L’inflazione che colpisce il carrello della spesa mette a rischio alimentare quasi 55 mila famiglie della nostra regione che già oggi si trovano in una condizione di povertà assoluta. Di questo passo molte persone non avranno più la capacità minima per accedere ai principali prodotti alimentari e saranno costrette ad acquistare cibo di scarsa qualità e a far ricorso alle mense dei poveri e ai pacchi alimentari. Più la guerra sarà lunga più questi effetti saranno pesanti”.

In questo senso Coldiretti Toscana accoglie positivamente l’annuncio del Governatore Giani di ulteriori 71 milioni di euro, derivanti dal Fondo nazionale per la povertà, che la Regione Toscana distribuirà in tre anni dividendoli tra i comuni toscani. “In questi ultimi due anni Coldiretti con la rete di Campagna Amica con i suoi mercati contadini sparsi in tutta la regione ed iniziative come la Spesa Spesa – ricorda Filippi – ha provveduto alla raccolta e alla distribuzione di decine e decine di tonnellate di cibo Made in Italy di qualità alle famiglie in difficoltà attraverso mense, diocesi ed enti come la Caritas. E’ stato un lavoro enorme che ha permesso di dare risposte concrete e immediate”.

Tra i comportamenti virtuosi segnalati a coloro che hanno risposto al sondaggio spicca la riduzione degli sprechi messa in pratica dal 19%. Un impegno che al valore economico aggiunge anche quello etico ed ambientale in un Paese come l’Italia dove in media nella spazzatura – sottolinea Coldiretti Toscana – finiscono quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari pro capite. A farsi spazio sulle tavolo sono tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come la ribollita toscana o la pappa al pomodoro. Per abbattere i costi attraverso gli acquisti all’ingrosso, il 6% ha deciso invece di rivolgersi ai gruppi di acquisto solidale.  

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A sostenere l’accelerazione della crescita dei prezzi oltre all’energia – sottolinea Coldiretti Toscana - sono gli alimentari cresciuti in media del 7,1% per effetto di aumenti generalizzati di tutti i prodotti a partire dagli oli alimentari di semi (+70,2%) al burro (+22,6%) fino alla pasta (+16,6%).  Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente – precisa Coldiretti Toscana – l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

Per Coldiretti Toscana la soluzione sono i “gli accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.

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