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13 Gennaio 2011
INSACCATI E CARNI SUINE: LA FILIERA CORTA COME ELEMENTO DI SICUREZZA E TRACCIABILITA’

La Toscana importa carne suina soprattutto da Olanda e Germania. 
Escludendo gli animali destinati al consumo familiare, infatti, la produzione media regionale è di appena 160 mila capi l’anno. I numeri prodotti dalle 420 aziende attive sul territorio toscano sono piccoli, ma la qualità è decisamente alta. Molti di queste infatti sono condotte con metodo biologico e  tante  sono impostate sull’allevamento allo stato brado o semibrado, ideale soprattutto per alcune razze, come la Cinta Senese.
 Come in altre regioni, quindi, in Toscana si utilizzano prodotti di importazione.
Come può il consumatore riconoscere carni e insaccati made in Italy?
Gli strumenti a disposizione per avere la certezza dell’origine delle carni suine sono davvero pochi perché a oggi  non c’è l’obbligo della dichiarazione della provenienza in etichetta.
“Per  acquistare prodotti ottenuti da animali toscani o italiani è bene rivolgersi direttamente agli allevatori. Se si deve acquistare del prosciutto, occorre scegliere un prodotto  a denominazione di origine: la garanzia in questo caso deriva dalla presenza del marchio. Nella nostra regione c’è il prosciutto Toscano dop, preparato con carni provenienti da un areale ben preciso che, oltre alla Toscana, abbraccia altre regioni italiane (Umbria, Marche, Emilia Romagna, Lombardia). Oppure un prosciutto certificato da un Consorzio di Tutela. E’ una precauzione che dobbiamo osservare fino a quando – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli -  la Commissione Agricoltura della Camera non approverà in modo definitivo  la legge sull’etichettatura d’origine: un atto atteso tra qualche giorno”, dichiara Marcelli.
 “Oggi più che mai la legge in fase di approvazione, diventa sinonimo di civiltà e un chiaro monito alla Ue. Quando in gioco ci sono la salute e la sicurezza dei cittadini – aggiunge il direttore di Coldiretti Toscana Roberto Maddè -  è necessario sconfiggere le lobby che frenano la trasparenza e la corretta informazione. La nuova emergenza scoppiata in Germania cozza clamorosamente  con la inerzia  comunitaria, che in nome di una presunta lesione della libera concorrenza frena provvedimenti volti a tutelare i consumatori”.
Per sollecitare l’adozione della norma nazionale, Coldiretti darà vita a una serie di manifestazioni, in cui la Toscana avrà un ruolo da protagonista.

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