Un migliaio di pastori provenienti da Sardegna, Lazio, Toscana, Sicilia, Umbria e da altre regioni è sceso oggi in piazza, in occasione dell'incontro previsto nel pomeriggio fra le organizzazioni di categoria e il ministro dell'Agricoltura Giancarlo Galan sulla crisi del comparto ovi-caprino. Coldiretti ha dato appuntamento ai pastori alle 10 davanti al ministero delle Politiche agricole in via XX Settembre a Roma, a sostegno della piattaforma che l'organizzazione porta in discussione.
Gli allevatori chiedono al Governo, attraverso il presidente nazionale di Coldiretti Sergio Marini, l'approvazione della piattaforma per ''Una filiera ovi-caprina tutta agricola e tutta italiana''. Qualora non ottenessero le risposte che si aspettano, i pastori assicurano che la loro protesta proseguirà. Nei prossimi giorni l'Mps ha programmato tre assemblee, tutte con inizio alle 10.30: domani a Lanusei (Ogliastra), mercoledì a Ozieri e giovedì a Bonorva (Sassari) saranno illustrate ai pastori richieste e proposte del movimento in vista della manifestazione del 14 a Cagliari, dove il raduno è previsto in piazza del Centomila.
Negli ultimi dieci anni gli allevamenti di pecore sono calati del 30% a causa della crisi che, spiegano dalla Coldiretti che ha organizzato la protesta, rischia di decimare i circa 70mila allevamenti rimasti che svolgono un ruolo insostituibile per l'ambiente, l'economia, il turismo e la stabilità sociale del territorio. Secondo dati Coldiretti, la Sardegna è la prima regione, con una produzione di tre milioni di quintali, seguita dalla Sicilia con 700.000, dal Lazio con 600.000 e dalla Toscana con mezzo milione.
LA MANIFESTAZIONE - Sotto la sede del ministero dell'Agricoltura, portando con sé forme di formaggio e pecore, sistemate in un recinto con paglia e acqua. Cinque grandi tendoni gialli e tanti striscioni con scritte verdi completano la scenografia della protesta dei pastori di Lazio, Toscana, Sicilia e Sardegna, contro il calo dei prezzi del latte, le quote latte e l'aumento dei costi di produzione. 'No pecore no party. Senza la pastorizia la Sardegna muore', 'Industriali come lupi, strangolano i pastori', 'Allevamenti ko: il prezzo non è giusto', 'Subito l'etichetta d'origine' sono alcuni degli slogan esposti sotto le finestre del ministero. I manifestanti hanno offerto formaggi pecorini di tutte le regioni ai passanti, anche per far conoscere le pesanti condizioni di vita imposte dal loro lavoro: sveglia alle 5 ogni mattina per la prima mungitura, da ripetere poi nel pomeriggio così da ottenere da ogni pecora circa un litro di latte al giorno, pagato appena una sessantina di centesimi al litro, ben al di sotto dei costi di produzione, vicini a un euro.
6 Settembre 2010
LA PROTESTA DEI PASTORI