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20 Ottobre 2008
L’AGRICOLTURA TOSCANA SCENDE IN PIAZZA

Con la mobilitazione  gli  imprenditori agricoli, per la Toscana, vogliono:
 
1.     un nuovo sistema di relazioni  impostato su un modello di Governance basato sulla responsabilizzazione delle rappresentanze economiche e sociali e sul rispetto del criterio della rappresentanza e della rappresentatività;
2.     l’adozione di provvedimenti a favore del vero made in Tuscany, come indicato dal documento votato  dal consiglio regionale, in sede di discussione della proposta di legge a sostegno dei prodotti a km 0, presentata da Coldiretti;
3.     la revisione urgente delle norme regionali che creano pesanti svantaggi competitivi alle aziende toscane. Tra queste spiccano le seguenti norme:
a.     L.R. 1/05 (urbanistica), con cui sono stati imposti  divieti assurdi per il settore agricolo, con pesanti ripercussioni sullo sviluppo delle imprese
b.     L.R. n. 30/03 (agriturismo), che ha introdotto una classificazione penalizzante, ha limitato lo sviluppo della multifunzionalità (non autorizzando la somministrazione dei pasti in modo indipendente rispetto all’esercizio delle altre attività agrituristiche), ha creato incertezza sulle modalità per la corretta gestione degli impianti natatori.
c.     L.R. n. 36/99 (Diserbanti),  su cui la Regione ha continuamente disatteso gli impegni, fino ad arrivare a un incomprensibile dietrofront, quando ha avanzato e, poi non ha sostenuto, la proposta di modifica della norma in consiglio regionale, conservando un obbligo inutile (la comunicazione preventiva da inviare alle ASL in caso di trattamento di diserbo), che aumenta i costi economici e burocratici delle imprese agricole
d.     L.R. n. 29/2007 (Emergenza idrica) che stabilisce lo stato di emergenza idrica  per legge, a priori, il tutto scollegato da qualsiasi verifica sull’andamento della piovosità e della disponibilità della risorsa
e.     L.R. n. 30/2007 (Sicurezza sul lavoro dei lavoratori autonomi in agricoltura), che, sbandierata come la soluzione agli incidenti sul lavoro, in realtà contiene  ovvietà e ripetizioni di disposizioni già esistenti, con inutili aggravi burocratici ed economici per gli imprenditori agricoli;
f.      Legge regionale di bonifica che, nel recepire l’accordo stato-regioni, deve riequilibrare la Governante dei consorzi, applicare nuovi statuti e modificare il peso delle rappresentanze;
4.     un progetto per la fauna selvatica e gli animali predatori, che riporti entro limiti sostenibili queste popolazioni, che oggi mettono a repentaglio la sopravvivenza stessa delle imprese agricole e l’equilibrio ambientale;
5.     lo sviluppo di una corretta politica di filiera, anche con la previsione di sostegni e incentivi alle strutture associative, che forniscono beni e servizi all’agricoltura, ai fini di ridurre i costi di produzione alle aziende e agevolare la commercializzazione;
6.     l’incentivo alla creazione dei farmer’s market, come previsti  dal decreto legislativo del 20 Novembre  2007;
7.     l’attuazione dell’annunciata rivoluzione in materia di semplificazione, processo che fino ad oggi è rimasto solo una dichiarazione di buone intenzioni;
8.     l’adozione di scelte strategiche sul fronte della gestione della risorsa idrica, con la realizzazione di interventi strutturali per il recupero e il riutilizzo delle acque superficiali;
9.     la revisione delle leggi di istituzione delle agenzie regionali, tenendo conto dei nuovi scenari e delle necessità reali delle imprese agricole moderne e competitive;
10.  la correzione delle lacune ancora presenti nel Psr e nei bandi attuativi, che lasciano nell’incertezza le imprese.
11.  una politica di rilancio del settore floricolo, che passa attraverso l’attuazione di un progetto di filiera e del mercato alla produzione, la valorizzazione dei prodotti locali, anche attraverso il contenimento dei costi di produzione, non ultimo quello per l’utilizzo dell’acqua.

Quali buone pratiche hai messo in atto nella tuo quotidianità per ridurre l’uso della plastica?

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