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21 Ottobre 2009
LATTE: COLDIRETTI, -25% PREZZI IN STALLA, SERVONO SOLDI E ETICHETTA

Sostenere l’obbligo di indicare l’origine del latte e dei suoi derivati non costa nulla ed è determinante per l’Italia che è l’unico paese produttore comunitario in cui il crollo dei prezzi riconosciuti agli allevatori del 25 per cento rispetto allo scorso anno si è verificato nonostante una sostanziale tenuta dei consumi e l’insufficiente produzione nazionale che arriva a coprire appena il 60 per cento del fabbisogno. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla proposta di mettere a disposizione dei produttori di latte europei 280 milioni di euro provenienti dal bilancio Ue 2010, annunciata dalla Commissaria europea all'Agricoltura Mariann Fisher Boel, in occasione del Consiglio dei ministri dell'Agricoltura dell'Ue.
 
Accanto alle misure di sostegno finanziario servono - sostiene Coldiretti - misure di intervento strutturali per la trasparenza come quelle previste dal Decreto predisposto dal Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia che prevede l’obbligo di indicare la provenienza di latte e derivati in etichetta ma anche il divieto di utilizzare polveri e caseinati in sostituzione del latte per la produzione dei formaggi.
 
Oggi agli allevatori italiani il latte in stalla viene pagato meno di 30 centesimi al litro, ben al di sotto dei costi alla produzione dove sono a rischio - sottolinea la Coldiretti - le 40 mila stalle italiani con quasi 2 milioni di mucche e circa 200 mila occupati che hanno garantito all’Italia fino ad ora il primato mondiale nella produzione formaggi tipici con il record di 35 riconoscimenti a livello comunitario.
 
Nell’ultimo anno - denuncia la Coldiretti - sono arrivati in Italia dall’estero ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi. Il risultato è che tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri e la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta.
 
Un furto di identità a danno della produzione italiana che - continua la Coldiretti - si aggiunge a quello economico con il latte fresco che viene pagato in media dai consumatori 1,35 euro al litro con un ricarico di quattro volte e mezzo rispetto ai 30 centesimi riconosciuti in media alla stalla
 
In attesa delle auspicabili misure di carattere finanziario l'Unione Europea dia quindi via libera all'obbligo di indicare l'origine del latte e dei suoi derivati in etichetta che - conclude la Coldiretti - è una misura che non costa nulla e che si può prendere subito. 
 

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