I comuni toscani “alleati” del progetto Fami Demetra di cui Coldiretti Toscana è capofila per prevenire, far emergere e arginare sul nascere fenomeni di lavoro irregolare in agricoltura a danno dei soggetti extracomunitari vittime e potenziali vittime di sfruttamento. I comuni, grazie alla cabina di regia di Anci Toscana, avranno pieno accesso a studi, dati, informazioni e strumenti messi a punto e giù fruibili dal progetto Fami Demetra per calare sul territorio, laddove necessario, iniziative in materia di politiche agricole al fine di favorire la sinergia e la relazione tra imprese agricole ed enti locali ma anche l’incontro tra domanda ed offerta nelle campagne della nostra regione. E’ il cuore del protocollo firmato questa mattina nella Sala Esposizioni di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze da Coldiretti Toscana ed Anci Toscana nell’ambito della chiusura del progetto Fami Demetra finanziato nell’ambito dell’Obiettivo specifico 2.Integrazione / Migrazione legale, Interventi di integrazione socio-lavorativa per prevenire e contrastare il caporalato – Autorità Delegata del Ministero dell’Interno con il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI 2014-2020). Il protocollo è stato sottoscritto dalla Presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani e da Roberta Casini, sindaca di Lucignano e responsabile agricoltura di Anci Toscana alla presenza della vice presidente ed assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi e all’assessore al lavoro, Alessandra Nardini.
“La presentazione della conclusione progetto Fami che ha visto Coldiretti come capofila ha messo a disposizione anche delle istituzioni dati significativi sul fenomeno dello sfruttamento sul lavoro a discapito di soggetti extracomunitari particolarmente esposti a fragilità ed al rischio tratta. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana - Uno spaccato che vede situazioni fuori della legalità anche in insospettabili territori della nostra regione e che vanno assolutamente monitorati ed intercettati al fine di ripristinare legalità e dignità ad un lavoro prezioso per le aziende agricole con il 40% dei raccolti che è garantita dai lavoratori stranieri. Il grande lavoro fatto dai partner del progetto ha prodotto una analisi che Anci ci aiuterà a divulgare presso gli enti territoriali così da accresce la consapevolezza dei territori sul fenomeno e provare a costruire insieme future progettualità sul fronte della diffusione linguistica, l’emergenza abitativa, trasporti”.
Il progetto Demetra fornisce una fotografia aggiornata sul lavoro irregolare in agricoltura. Abbiamo acceso la luce su molte dinamiche, molte delle quali oscure, sul reclutamento della manodopera e su diverse forme di sfruttamento riconducibili al lavoro grigio più che al caporalato. Il caporalato, nelle forme, nella diffusione e nella crudeltà che conosciamo in altre aree del Paese non è presente in Toscana e vogliamo evitare che si manifesti. Dobbiamo tenere alta la guardia e lavorare, tutti insieme, per creare le condizioni di legalità lavorativa. Condizioni che passano dall’apprendere la lingua, dalla formazione e dal conoscere i propri diritti di lavoratore e che costituiscono un ulteriore elemento di fragilità. – spiega Letizia Cesani, Presidente di Coldiretti Toscana – Il grande lavoro fatto da tutti i partner del progetto, diventa ora patrimonio degli enti locali e della comunità. Ringraziamo Anci per aver raccolto questa sfida che ci vedrà fianco a fianco anche nei prossimi progetti”.
Lo strumento cardine che Demetra offre ai comuni è il portale Jobincountry, l’innovativa piattaforma dove datore di lavoro e lavoratore possono incontrarsi in assoluta trasparenza “eliminando” il rischio di forme di intermediazione che non operano nella legalità. Il portale, che è già operativo e un video tutorial, tradotto in inglese e sottotitolato anche in arabo aiuterà i lavoratori stranieri ad iscriversi. Il protocollo prevede inoltre la costituzione di un tavolo, quale luogo di consultazione e confronto, al fine di individuare le più adeguate soluzioni in merito all’attuazione delle iniziative, nonché per l’analisi dei risultati conseguiti e la diffusione territoriale di buone prassi così da arrivare, quando possibile, sinergie finalizzate ad avviare interventi ed iniziative congiunte. “Il ruolo di Anci, dei comuni, sarà quello di fare da cassa di risonanza ai risultati degli studi che costituiscono un bagaglio di conoscenza importante per l’attività quotidiana degli enti locali per dare risposte alle nostre comunità. – spiega Roberta Casini, sindaca di Lucignano e responsabile agricoltura di Anci Toscana – Questo è il primo tassello di un percorso che faremo insieme facendo rete. La qualità di quello che mettiamo sul nostro tavolo dipende dalla qualità del lavoro con cui quel bene è stato prodotto”.
Il progetto Demetra, nell’arco dei due anni di attività, ha permesso di intercettare 302 soggetti a rischio tratta provenienti dai paesi extra UE e dall’Ucraina che hanno successivamente seguito corsi, visitato aziende, oltre 1.000 quelle coinvolte dislocate su tutto il territorio regionale, preso coscienza dei loro diritti di lavoratori e che sono pronti ora per essere reinseriti nel mondo del lavoro regolare.
Coldiretti Toscana è capofila del progetto Fami Demetra di cui fanno parte Azienda Usl Toscana Nord – Ovest – Zona Versilia, Satis (Sistema Toscano Antitratta), Università degli Studi di Siena, Cooperativa Sociale Arnera, Cat. Cooperativa Firenze, Arci Comitato Provinciale Siena, Scuola Superiore S. Anna, ASGI - Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, Associazione Dentro l’Orizzonte Giovanile D.O.G, Associazione Progetto Arcobaleno Onlus, Diocesi di Pistoia, Gruppo Giovani e Comunità CE.I.S, Sarah Società Cooperativa Sociale Onlus e Provincia di Siena.
