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10 Luglio 2008
Lavoro, un pacchetto per la semplificazione

Liberalizzazione, deregolazione e semplificazione: questi gli obiettivi che il nuovo Governo si e‘ prefissato di realizzare con le misure in materia di lavoro contenute nel DL n. 112/08 entrato in vigore il 25 giugno scorso.
Di seguito vengono elencati i vari interventi in materia di mercato del lavoro contenuti nel decreto legge e che saranno oggetto nelle prossime settimane si specifici approfondimenti anche alla luce dell’iter parlamentare di conversione in legge del decreto.
Abrogati libro matricola e libro paga/presenze, strumenti ormai obsoleti in una realtà lavoristica che ha condiviso il generale ricorso allo strumento telematico, elevandolo a principio cardine delle comunicazioni obbligatorie.
Il nuovo Libro unico del lavoro, le cui modalità e tempi di tenuta e conservazione saranno disciplinate da un decreto da emanarsi entro il prossimo 24 luglio, risulta un coacervo dei due libri abrogati. 
Semplificati taluni adempimenti: così al lavoratore sarà sufficiente consegnare copia della comunicazione inviata ai Servizi per l’impiego in alternativa al contratto individuale, e copia delle registrazioni sul Libro unico con valore di prospetto paga.  Fissato il termine ultimo per adempiere all’obbligo di registrazione dei dati contenuti nel Libro unico al 16mo giorno del mese successivo.
Introdotto l’obbligo di invio telematico del prospetto informativo relativo al numero dei dipendenti ai fini del computo della quota di riserva, obbligo che non dovrà essere più assolto annualmente in caso di invariabilità della situazione occupazionale.
Esonerati dall’obbligo di tenuta delle copie del Libro i datori che si domicilino presso i consulenti e professionisti abilitati e le Federazioni Coldiretti.   Abrogata la forte sanzione prevista per l’omessa istituzione o esibizione dei libri paga e matricola; ridotte le altre.
Abrogata la procedura relativa alle dimissioni entrata in vigore il 5 marzo scorso in quanto dispendiosa e non risolutiva della problematica delle dimissioni in bianco, raggirabile comunque attraverso le risoluzioni consensuali “in bianco”. Si torna, pertanto, alle dimissioni rese in forma libera.
Favore verso la contrattazione collettiva, non solo nazionale, ma anche decentrata ed aziendale. Ad essa viene conferita la facoltà di superare il tetto dei 36 mesi fissato in materia di contratti a termine, di derogare al diritto di precedenza nel part time, di regolamentare la formazione aziendale in materia di apprendistato, di prevedere termini anche inferiori ai due anni di minima durata dell’apprendistato professionalizzante, favorendone il ricorso per le attività stagionali.
Soppresse talune sanzioni in materia di orario di lavoro e riposi al fine di favorire maggiore flessibilità nell’utilizzo della prestazione lavorativa. Abrogato anche l’obbligo di comunicazione del superamento delle 48 ore settimanali.
Ripristinato il lavoro a chiamata, non più limitato ai settori del turismo e dello spettacolo e favorito il ricorso al lavoro accessorio al quale possono accedere tutti i prestatori ed un’area più ampia di utilizzatori.
Nel settore agricolo ammesso il ricorso al lavoro a voucher per tutte le attività.
Tornano, altresì, ad operare le cooperative sociali di inserimento che rivivono quali somministranti lavoratori diversamente abili.
Eliminate talune zavorre burocratiche all’apprendistato professionalizzante che ne avevano ostacolato il decollo, con la soppressione di taluni obblighi: stop alle visite pre assuntive, soppresse anche per la generalità dei lavoratori, salvo che per i minori, a far data dall’1 gennaio 2009; alle comunicazioni semestrali alle famiglie e a quelle dei nominativi degli apprendisti confermati ai Servizi per l’impiego; sottratta alla competenza regionale e demandata a quella collettiva nazionale la formazione aziendale per le aziende aventi i requisiti per la formazione formale interna; abrogato il limite di durata minima di due anni del contratto.
Quanto al sommerso, il nuovo Governo ha preferito percorrere la strada della prevenzione, piuttosto che della repressione; ha soppresso il sistema degli indici di congruità troppo macchinoso e che comunque non teneva conto delle specificità delle diverse realtà datoriali, di fatto mai reso operativo.
Ha finalmente, rispondendo alle richieste della Coldiretti, superato il divieto di cumulo tra pensione e rediti di lavoro subordinato o autonomo.
Nella stessa ottica preventiva ed anticipando un più capillare ritocco del testo unico sulla sicurezza, il dl n. 112 ha eliminato la misura della sospensione dell’attività imprenditoriale in caso di inosservanza delle norme in materia di orario di lavoro e riposi.  Lungo lo stesso percorso erano già stati abrogati taluni adempimenti in materia di appalti che sarebbero dovuti entrare in vigore lo scorso 16 giugno al fine di superare la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore.
Altresì ha abrogato la sanzione prevista in materia di utilizzo del tesserino di riconoscimento.
Semplificato il sistema processuale: accelerati i tempi di conclusione dei processi con l’obbligo in capo al giudice di pronunciare sentenza al termine dell’udienza di discussione.

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