“La Regione Toscana ha in corso una drastica revisione della propria legge regionale, con cui si propone una marcata semplificazione delle norme e delle procedure, nonché la regolamentazione di attività collaterali all’agriturismo: una revisione legislativa che sarà portata a termine entro la fine della legislatura”. Questo diceva il dirigente Simone Tarducci a Roma, nell’ultimo incontro dell’Osservatorio nazionale sull’agriturismo, convocato presso il Ministero delle politiche agricole e forestali. Era il 15 aprile. Da allora però il documento preliminare alle proposte di legge e la nota sintetica sulle modifiche alla legge regionale sull’agriturismo non sono ancora approdati in aula per la necessaria discussione e approvazione, che, di fatto, dà l’avvio ufficiale all’iter per il restyling della legge regionale n. 30/03. L’inspiegabile battuta d’arresto, dopo gli impegni politici assunti dal Presidente della Regione Claudio Martini e quelli ribaditi, in sede tecnica, dal dottor Tarducci, mette in allerta le imprese. “Abbiamo bisogno di una tempistica certa per la revisione di una legge che sollecitiamo da anni”, dice Coldiretti Toscana che, dopo la manifestazione del 27 novembre, minaccia adesso altre azioni eclatanti per avere una disciplina agrituristica più aderente alle necessità del mercato, ai bisogni delle imprese e agli enunciati della legge di Orientamento in merito alla multifunzionalità del settore agricolo.
Sfumata l’ipotesi di vedere l’argomento iscritto nell’ordine del giorno dell’ultima seduta del consiglio, si punta sul 30 giugno, data della prossima riunione in aula.
22 Giugno 2009
LEGGE AGRITURISTICA: UNO STOP INATTESO