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27 Ottobre 2009
MACELLI A CAPACITA’ LIMITATA: chiusura dal 1° gennaio 2010

Dal 1 gennaio 2010, gli stabilimenti di macellazione e di sezionamento a capacità limitata che non abbiano ottenuto il bollo CE, dovranno cessare l'attività. Con l'entrata in vigore del 'Pacchetto Igiene' questi stabilimenti di macellazione (previsti dall'art. 5 del D. Lgs. 286 del 18 aprile 1994 di attuazione delle Direttive 91/497/CEE e 91/498/CEE) sono stati di fatto aboliti.
Il nuovo Regolamento (CE) 853/2004, direttamente applicato dal 1° gennaio 2006 in tutti gli Stati membri, non prevede più la categoria degli stabilimenti a capacità limitata, per cui tutti i macelli nell'Unione europea devono necessariamente essere riconosciuti ai sensi dell'art. 4 dello stesso Regolamento e secondo le procedure descritte all'art. 3 del Regolamento CE 854/2004.
Per risolvere il problema dell'adeguamento degli stabilimenti a capacità limitata autorizzati prima del 1° dicembre 2006, è intervenuto il Regolamento (CE) 2076/2005 del 5 dicembre 2005 che ha fissato un periodo transitorio di quattro anni con scadenza il 31 dicembre 2009, durante il quale questi stabilimenti potevano continuare ad operare.
Durante il periodo transitorio i macelli a capacità limitata autorizzati prima del 1° gennaio 2006 potevano continuare ad immettere i loro prodotti sul mercato nazionale con un apposito marchio (bollo rettangolare riportante il numero progressivo regionale assegnato, l'indicazione della regione e della ASL) fino al loro riconoscimento a pieno titolo.
Molti impianti pubblici di macellazione si sono adeguati grazie anche ai finanziamenti messi a  disposizione dalla Regione Toscana. Gli impianti privati non sempre hanno avuto le risorse economiche per provvedere a questo adeguamento.
In Toscana si possono fregiare del bollo CE 64 impianti di macellazione e 1.214 altri impianti che trasformano carne, pesce, selvaggina, latte, uova.
Se il macello a capacità limitata non ottiene il bollo CE entro il 31 dicembre 2009 deve cessare l'attività.
Per la realtà toscana sarà un grosso cambiamento in quanto la maggior parte dei piccoli macelli sono a capacità limitata, e quanti di essi hanno effettuato l'adeguamento? E questo quello che si domanda Coldiretti Toscana soprattutto perché qualità e salubrità sono garantite dalla filiera corta che richiede appunto la presenza di piccoli macelli dove poter lavorare le carni.

Quali buone pratiche hai messo in atto nella tuo quotidianità per ridurre l’uso della plastica?

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