Agricoltori in ansia per la perturbazione che sta attraversando la regione dopo una stagione tra le più complicate e sofferte di sempre con 88 eventi estremi dall’inizio dell’anno tra piogge eccessive, alluvioni, grandinate, trombe d’aria che hanno danneggiato le coltivazioni, le strutture agricole e le infrastrutture e ridotto le quantità di prodotti freschi con conseguenze sulla disponibilità di frutta ed ortaggi sugli scaffali. E’ quanto riferisce Coldiretti Toscana sulla base dei dati di Eswd in riferimento all’allerta meteo arancione che sta interessando gran parte del territorio regionale dove sono caduto fino a quasi 80 mm di pioggia nelle ultime 12 ore e le temperature sono crollate di quasi 10 gradi. Sono ore di grande apprensione tra gli agricoltori che scrutano senza sosta il cielo e consultano in tempo reale l’andamento dell’ondata di maltempo consapevoli che una grandinata in questa fase potrebbe avere conseguenze ancora più disastrose. La pioggia è importante per idratare il suolo reso arido dal caldo ma per essere utile deve cadere in modo costante e leggero per favorire ed aiutare i processi di crescita delle piante e maturazione dei frutti.
L’evento avverso più temuto dagli agricoltori è proprio la grandine, già 26 gli eventi registrati in Toscana da gennaio ad oggi sempre secondo i dati Eswd, 8 nel solo mese di agosto con chicchi grandi anche fino a 9 centimetri, che a macchia di leopardo, hanno distrutto intere coltivazioni, ferito le piante e seriamente compromesso i prossimi raccolti. Per difendere la produzione di vino e frutta sono state già attivate, laddove possibile, le contromisure come le reti anti-grandine che hanno il compito di evitare il danneggiamento dei frutti o è stata anticipata la raccolta, ma sono molte le aziende che stanno sempre più ricorrendo alle polizze assicurative per tutelare le produzioni dagli eventi atmosferici sempre più imprevedibili e pesanti.
Le conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza sempre più frequente alla tropicalizzazione hanno tagliato la produzione di pere (-70%), mele (-30%), susine (-30%), meloni (-50%), frumento (-10%), pomodoro (-10%) ma anche delle varietà primaverili di miele (90%), latte (-15%) e uova (-10%). Previsioni in calo anche per il vino (-20%) secondo il primo monitoraggio di Vigneto Toscano e sulla prossima annata olivicola dove la riduzione oscilla tra il 10% ed il 50% a seconda dell’areale.
Siamo di fronte – sottolinea Coldiretti Toscana – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo. Il ciclone infatti arriva in un 2023 che si classifica fino ad ora in Italia nella top ten degli anni più caldi di sempre con una temperatura superiore di 0,67 gradi la media storica tra le più alte mai registrate nel periodo dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nei primi sette mesi del 2023.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – continua Coldiretti Toscana – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono – conclude Coldiretti Toscana – investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti.