L’arrivo di un nuovo peggioramento delle condizioni metereologiche con innalzamento del livello di allerta da gialla ad arancione per il rischio idrogeologico del reticolo minore nel Nord della Toscana fa scattare l’allarme in Toscana dove quasi la meta della superficie è potenzialmente allagabile e 113 mila famiglie (7,2%) vivono in aree a rischio alluvione elevate. A dirlo è Coldiretti Toscana in riferimento all’allerta arancione dale 17.00 di giovedì 15 dicembre, e fino alle 7 di venerdì che interesserà le aree del Bisenzio e dell’Ombrone pistoiese, la Lunigiana, le valli del Serchio e del Reno, il Mugello e la Val di Sieve e il Casentino con il Valdarno superiore mentre su tutte le aree restanti resta valida l'allerta gialla per pioggia e temporali forti causati dalla vasta perturbazione presente su tutta l’area del mediterraneo centrale.
La pioggia e soprattutto le prime nevicate cadute sulle cime della regione allontanano lo stato di grave siccità della Toscana dove nell’ultimo anno è caduto il 30% in meno di acqua con l’estate che si è classificata la seconda più calda di sempre seconda solo a quella del 2003 con un aumento delle temperature di +2.3 °C rispetto al periodo 1991-2020. Non solo dunque disagi e danni, l’arrivo della pioggia e della neve – continua Coldiretti Toscana – è dunque importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità e ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nelle montagne dove i ghiacciai perdono di superficie e spessore.
Le precipitazioni però – sottolinea Coldiretti Toscana – per poter essere assorbite dal terreno devono cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti in una regione come la Toscana dove quasi nove comuni su dieci (86%) hanno parte del territorio a rischio idrogeologico.