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10 Settembre 2009
MENSE SCOLASTICHE: LARGO AI PRODOTTI A “KM 0”

Coldiretti: “In Toscana si tende a privilegiare il prodotto di qualità. Gli appalti per l’acquisto degli alimenti infatti nascono per incoraggiare l’uso dei prodotti locali e di stagione”

Conto alla rovescia per la riaperture delle aule, pronte ad accogliere in Toscana un esercito composto da oltre 460 mila unità. Tanti infatti sono i bambini, i ragazzi e i giovani che, nell’anno scolastico 2009-2010, frequenteranno nido, materne, elementari, medie e superiori nella nostra regione. Molti di loro, complici i rientri pomeridiani o il tempo prolungato, consumeranno il pasto a scuola. Vale a dire utilizzeranno il servizio-mensa, oggi, al centro di un’autentica bufera dopo i controlli effettuati dai Carabinieri dei Nas, che hanno scoperto irregolarità nel 30% delle strutture visitate.  La questione interessa da vicino soprattutto gli oltre 200 mila alunni di elementari e medie che utilizzano il servizio di ristorazione scolastica. “In Toscana si tende a privilegiare il prodotto di qualità – dice Coldiretti  -. Gli appalti per l’acquisto degli alimenti infatti nascono per incoraggiare l’uso dei prodotti locali e di stagione, caratterizzati da un forte legame con il territorio e da spostamenti minimi che non ne compromettono freschezza, corretta conservazione e qualità organolettiche. Questa attenzione favorisce indubbiamente la sicurezza e l’acquisizione dei prodotti sul territorio. Alcune delle più importanti società che si occupano di ristorazione collettiva hanno iniziato a siglare accordi con le imprese agricole presenti nelle varie province. Già nel 2006 la nostra organizzazione – spiega ancora Coldiretti – aveva presentato una proposta di legge per sostenere la diffusione dei prodotti toscani sulle tavole toscane, prevedendo incentivi per invogliare la grande, media e piccola distribuzione, le mense scolastiche e ospedaliere, la ristorazione a preferire il made in Tuscany. La proposta, sostenuta da migliaia di firme, non è diventata norma, ma gli amministratori regionali si sono impegnati a coglierne lo spirito e ad adottare misure volte a raggiungere lo stesso obiettivo. Alcune iniziative sono già state assunte, altre, ci auguriamo, possano decollare per incoraggiare sempre più il consumo e l’impiego dei prodotti a km 0, prodotti nati e trasformati nella nostra regione: alimenti di origine certa e garantita dai produttori”. Il rapporto diretto tra chi produce e chi acquista è infatti uno dei punti cardine del progetto per il paese lanciato da Coldiretti a livello nazionale: un progetto che si articola sullo sviluppo della cooperazione, da un lato; sulla diffusione della filiera corta, dall’altro. Per tagliare le distanze e, con esse, i prezzi, l’organizzazione agricola sta lavorando per costruire una rete di punti vendita aziendali, agriturismi e mercati di Campagna Amica   dove qualità e risparmio vanno di pari passo.

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