In Mugello scatta l’imposta di soggiorno, ma senza il via libera di Terranostra. L’associazione agrituristica di Coldiretti ha contrastato fino alla fine i il regolamento per l’introduzione della tassa, approvato mercoledì dal consiglio dell’Unione montana dei Comuni del Mugello. “La lunga e complessa concertazione, che ha preceduto la votazione, ha portato a un discutibile risultato di compromesso. In questa difficile congiuntura infatti tassare le vacanze è un boomerang: un modo per allontanare  ospiti e turisti che, sempre più, nella scelta della destinazione, valutano con attenzione il prezzo complessivo del soggiorno”, spiega Andrea Landini,  presidente regionale dell’associazione, che, di recente, ha incontrato sull’argomento gli imprenditori agrituristici della zona. “Nonostante la nostra pressante richiesta di soprassedere, almeno temporaneamente, sulla decisione, l’Unione dei comuni è andata avanti, recependo solo alcune delle osservazioni e delle proposte avanzate da noi e dagli altri rappresentanti del settore,  nel corso dei confronti.  Di fronte al mancato dietrofront degli amministratori, siamo intervenuti per tentare di mitigare l’effetto devastante dell’imposta che, se fosse stata applicata alle condizioni ipotizzate dall’ente, sarebbe stata insostenibile”, ribadisce Landini che aggiunge: “Le variazioni apportate al documento in bozza non ci soddisfano assolutamente e lo abbiamo ribadito in più occasioni. Dispiace che il vice presidente Carlo Zanieri si ricordi dell’agriturismo solo quando si tratta di imporre gabelle, mentre non sembra riconoscere alcun valore all’apporto economico che, con le sue presenze, in un anno, porterà alle casse pubbliche né tantomeno all’impegno e al lavoro di concertazione svolto da Terranostra e dalle altre associazioni”. 
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