Pranzo di Natale a casa per 8 toscani su 10 (80%) che spenderanno in media 108 euro a famiglia per mettere a tavola in media 8 invitati. Il 12% ha invece deciso di consumarlo al ristorante o in uno degli agriturismo della regione mentre il resto non ha ancora deciso. E’ quanto emerge da un sondaggio online di Coldiretti Toscana che conferma la tendenza tradizionale a trascorrere l’appuntamento del 25 dicembre tra le mura domestiche e in famiglia.
Se il budget quest’anno è in leggera diminuzione rispetto al 2023 (-6%), la maggioranza relativa delle famiglie (30%) prevede di spendere – rileva Coldiretti Toscana - tra i 50 e i 100 euro, mentre il 23% si spingerà fino a 150 euro, l’11% a 200 euro e il 4% arriverà a 300 euro (con un altro 4% che supererà tale cifra). Solo il 10% manterrà i costi sotto i 30 euro, il 13% tra i 30 e i 50 euro, mentre un 5% preferisce non fornire una risposta.
Chi preparerà il pranzo di Natale passerà in media 2,2 ore ai fornelli, in netto calo rispetto alla media degli anni precedenti, secondo Coldiretti/Ixe’. Se la stragrande maggioranza dei toscani trascorrerà il pasto natalizio in casa, tra un 55% che resterà tra le proprie mura domestiche e un 33% che si recherà da amici e parenti, sono tanti coloro che lo consumeranno fuori. Gettonatissima la cucina semplice, genuina e stagionale dei cuochi contadini proposta dalle strutture agrituristiche che ci confermano un motore vitale del turismo enogastronomico spingendo la Toscana al primo posto tra le mete preferite dagli italiani davanti ad Emilia Romagna e Puglia nel 2024. Un risultato figlio del più ricco patrimonio agroalimentare del Paese con 90 produzioni di qualità tra Dop i IGP, oltre 140 brand territoriali tra presidi Slow Food e Città del Vino e della diffusione record di agriturismi, almeno uno nel 98,7% dei comuni, che spalancano quotidianamente le porte di borghi, località e zone meno battute a turisti ed ecoturisti.
NATALE, IL PRANZO LOW COST. LA PROPOSTA DEI CUOCHI CONTADINI
Nelle scelte dei menu vince ancora una volta la tradizione – continua Coldiretti Toscana -, dalla pasta fresca in brodo agli arrosti, mentre sul fronte dei dolci si registra una tendenza al fai da te in quasi la metà delle case (47%) dove si prepareranno i dolci della tradizione delle singole regioni. Nei calici, grande protagonista lo spumante, che non mancherà nell’83% delle tavole. Nelle preferenze alimentari delle feste si registra comunque una netta tendenza “patriottica” con l’82% che sceglierà prodotti di origine nazionale, di cui un 30% si indirizzerà verso prevalentemente locali, mentre il restante 18% deciderà più in base al prezzo, secondo Coldiretti/Ixe’.
Un fenomeno importante – conclude Coldiretti Toscana – poiché acquistando italiano si contribuisce a sostenere l’economia e il lavoro in un momento difficile per l’economia nazionale, considerando le guerre e le tensioni internazionali.