IL FUTURO DELLA VIA FRANCIGENA TRA ARTE, PAESAGGIO E SPECIALITA’ DEL TERRITORIO

Oggi a Toscana Promozione a Villa Fabbricotti in Via Vittorio Emanuele a Firenze

Il pellegrino che attraversava la bassa Toscana nella sua bisaccia era solito infilare pochi alimenti, nutrienti, gustosi e di facile conservazione. Così il cibo preferito dai viandanti nel tratto della nostra regione era rappresentato da pane, finocchiona, salsicce di cinta, insieme a Buristo pecorino e vino rosso Igt. Per finire in bellezza:  ricciarelli e panforte, i dolci tipici della provincia senese. Ed è proprio quello che troveranno nel buffet gli operatori e gli esperti che, oggi, sono chiamati da Toscana Promozione a confrontarsi in un workshop sulla Francigena. I prodotti forniti dagli agricoltori della rete Campagna Amica di Coldiretti scandiranno il break tra la mattina e il pomeriggio di lavori. Un confronto non stop sulle opportunità offerte dalla Francigena ai turisti moderni che amano  coniugare arte, storia, paesaggio ed enogastronomia. Dopo il boom del 2014, quando il percorso europeo di fede ha contribuito al Pil toscano per 24 milioni di euro attirando 150 mila viandanti (il 20% in più rispetto al 2013),  quali sono le attese per il futuro? Operatori ed esperti si confrontano proprio sulle potenzialità offerte dai 370 km toscani del  tracciato che in Toscana finisce per attraversare 38 comuni e per interessare circa 1200 strutture ricettive dislocate lungo tutto il percorso nel raggio di un km dal sentiero.
L’obiettivo? Per la Regione che ha investito 16 milioni di euro per recuperare il percorso   è farne una nuova infrastruttura del turismo regionale. Per Campagna Amica che hanno aderito al progetto, quello di far assaggiare i sapori antichi che ancora oggi fanno grande la Toscana.