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13 Dicembre 2011
OLTRE 100 AMMINISTRAZIONI IN DIFESA VERO MADE IN ITALY, ADESIONI IN TUTTA LA REGIONE

Dopo la Regione Toscana 100 tra amministrazioni, associazioni ed enti si impegnano formalmente in difesa del vero Made in Italy agroalimentare. Lo scandalo Simest nel mirino degli agricoltori. Tulio Marcelli, Presidente Regionale Coldiretti: “Pensi all’Italia e pensi alla Toscana: c’è anche un Tuscany Sounding che danneggia economia imprese e territorio”

Oltre 100, tra amministrazioni locali, associazioni ed enti della Toscana, impegnate nella difesa del vero Made in Italy agroalimentare. L’appello lanciato da Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) a protezione e tutela dei prodotti agroalimentari simbolo del nostro paniere contro la diffusione di prodotti che traggono in inganno circa la vera origine geografica e raggirano i consumatori, che non possono così scegliere in modo consapevole, è stato prontamente accolto e fatto proprio da Province, Comuni, Associazioni di Rappresentanza, Enti, Camere di Commercio che come la Regione Toscana hanno approvato all’unanimità un ordine del giorno a tutela del Made in Italy agroalimentare. “E’ un’attività – motiva Tulio Marcelli, Presidente Regionale Coldiretti – che ha alla sua base il coinvolgimento delle Istituzioni che diventano così nostre alleate nella battaglia in difesa del Made in Italy e del Made in Tuscany”.
Un’azione che ha visto Coldiretti invitare tutti i soggetti coinvolti - destinati ancora a crescere nelle prossime settimane - ad inserire nell’ordine del giorno dei rispettivi Consigli e Giunte, un punto relativo alla discussione ed alla condivisione dell’azione a tutela dei veri prodotti alimentari Made in Italy oltre a porre in essere iniziative utili agli obiettivi. “Abbiamo trovato una grandissima attenzione, partecipazione e disponibilità da parte dei soggetti che hanno deciso di sostenere la nostra battaglia: l’Italian Sounding, ma possiamo parlare ormai di Tuscany Sounding visto che nell’immaginario collettivo internazionale pensare all’Italia significa pensare alla Toscana, produce un danno economico alle nostre imprese e alla nostra economia. Ogni giorni ci rubano un pezzo della magia del nostro paese”.
L’azione di Coldiretti mira a portare al centro del dibattito il “caso Simest”, la “Società italiana per le imprese all’Estero” finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all’estero controllata dal Ministero dello sviluppo economico) che avrebbe usato risorse pubbliche in maniera impropria finanziando direttamente o indirettamente la produzione o la distribuzione di prodotti alimentari – e con loro l’Italian Sounding - che non hanno nulla a che fare con il tessuto produttivo del Paese. Nella nassa sono finite aziende del calibro di Lactialia e Gruppo Parmacotto. “Non ci stiamo ad essere derubati legalmente perché questa è la realtà: il Made in Italy ed il Made in Tuscany non sono delocalizzabili”.

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