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7 Settembre 2009
PECORINO TOSCANO, MODIFICHE AL DISCIPLINARE

Gli uffici dell'Unione europea hanno valutato positivamente alcune modifiche al disciplinare proposte dal Consorzio di Tutela del Formaggio Pecorino Toscano DOP. La più importante consiste nella possibilità d’uso dei fermenti autoctoni, accrescendo così il legame con il territorio anche in fase di trasformazione, oltre che per il latte proveniente dai pascoli locali. Si tratta di un riconoscimento alla grande capacità di innovare un prodotto così particolare della tradizione alimentare della regione salvaguardandone il legame col territorio.
Sul legame tra prodotti e territorio si fonda il progetto economico di Coldiretti per la difesa della filiera agricola tutta italiana e poggia, necessariamente, sul contrasto della pirateria agroalimentare e  sull’adozione di norme volte a mettere in trasparenza l’origine dei prodotti.
Solo con un’etichetta chiara, infatti, si possono facilitare le decisioni di acquisto dei consumatori, si tutela il lavoro degli agricoltori italiani, si difendono la reputazione e le caratteristiche di un settore che, nel nostro paese, ha raggiunto le punte dell’eccellenza, in fatto di qualità e di sicurezza.
Senza queste informazioni si continua a giocare sull’equivoco, a trarre in inganno chi acquista e a sottrarre importanti quote di mercato alle nostre produzioni, con il rischio di compromettere l’immagine e il valore del made in Italy.
Molti sono i comparti che pagano care le conseguenze di questi “inganni”, in qualche caso assolutamente legali.
Primo fra tutti la zootecnia, la cui sopravvivenza è messa in pericolo dall’ingresso in Italia di importanti partite di latte e derivati a basso costo, provenienti dai paesi esteri e utilizzati per la preparazione di alimenti che i consumatori credono toscani e italiani.
E’ per questo che Coldiretti è scesa in campo nei mesi scorsi, anche in Toscana, per far conoscere la situazione e sollecitare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei decisori istituzionali, chiedendo interventi adeguati a sostegno del made in Italy.

Quali buone pratiche hai messo in atto nella tuo quotidianità per ridurre l’uso della plastica?

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