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13 Maggio 2010
PIOGGIA NO STOP LASCIA API SENZA NETTARE. ALLARME MIELE.

Le api restano senza nettare per effetto della pioggia incessante durante la fioritura primaverile. E' la Coldiretti a lanciare l'allarme sugli effetti del maltempo che sta ostacolando il lavoro delle api che non riescono a raggiungere il polline dei fiori indispensabile per la produzione di miele e la riproduzione delle piante.
In pericolo - sottolinea la Coldiretti - ci sono in Toscana circa 4 miliardi di api che trovano alloggio in quasi 100.000 alveari, dove sono prodotti 2500 tonnelate di miele che vale un giro d’affari di 15 milioni di euro.
Le api offrono “gratuitamente” un servizio di impollinazione alle piante agricole ed interessano in modo diretto l’attività produttiva di oltre 3500 apicoltori.
Negli anni passati grazie al clima favorevole e alle molte fioriture, la produzione del miele in Toscana ha vissuto un momento d’oro. Le piogge incessanti di questi giorni rischiano di imporre un  brusco stop a tutto il settore. Sotto i trecento metri di altitudine le fioriture di acacie sono andate perse e quindi in queste zone è diventato impossibile la produzione di questo tipo di miele.
Di fronte ad una possibile riduzione della produzione nostrale scatta il rischio dell'aumento delle importazioni di miele di minor qualità per soddisfare i consumi che in Italia sono in aumento (circa 600 grammi pro-capite).
Il consiglio di Coldiretti è quello di verificare attentamente l'etichetta sulla quale la parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale. Meglio ancora rivolgersi direttamente alle aziende o nei mercati di campagna amica agli apicoltori considerato che ben il 29% del miele comprato in Italia è acquistato direttamente dai produttori.
La Toscana rappresenta ormai un decimo del patrimonio apistico nazionale. Un settore in forte crescita e intorno ad esso ruota un notevole giro. Vengono lavorate circa dieci tipologie di miele, ma solo una è stata insignita del marchio Dop: è il “miele della Lunigiana”, chiaro e dall’odore fruttato se ricavato dai fiori dell’acacia, rossastro e dal gusto leggermente amaro se di castagno. Gli altri mieli uniflorali non saranno Dop, ma sono ugualmente da provare, come quello d’erica, di eucalipto e di girasole. O la melata d’abete, dal sapore leggermente maltato e dall’odore di resina. Il miele nelle sue varietà, oltre ad essere una delizia per il palato, ha anche un elevato potere energetico - 300 calorie ogni 100 grammi - e grazie alla presenza degli zuccheri semplici risulta facilmente digeribile. Ma è sempre più usato anche come rimedio medicinale. Miele, polline, propoli, pappa reale: con l’apiterapia, ormai, si cura di tutto, dalla stipsi alle affezioni broncopolmonari, dalla congiuntivite alle ferite da cicatrizzare, dai dolori mestruali all’insonnia.

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