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21 Gennaio 2010
Prezzi all’origine crollati nel 2009

Prezzi all’origine: - 11,1 per cento. Prezzi al consumo: +1,8 per cento. I dati Istat e Ismea  fotografano un 2009 dal segno fortemente negativo per le imprese agricole, penalizzate oltre misura dalle distorsioni che hanno interessato l’intero sistema agroalimentare.
Nelle campagne il crollo è stato netto principalmente i cereali, i cui prezzi hanno subito una flessione del 28,2 per cento e i vini, in calo del 19,5 per cento, ma contrazioni significative sono state registrate anche per la frutta (-13,4 per cento), per l'olio d'oliva (-13,2 per cento), per il latte (-11,4 per cento) e per i suini (-6,0 per cento).
Al contrario, i prezzi di vendita al consumo durante l’anno sono state in aumento per tutte le categorie di prodotto con l’eccezione delle patate, del burro, dell’olio di oliva e delle zucchero. In particolare è aumentato del 2,8 per cento il vino, del 2,2 per cento la frutta, dell’1 per cento la carne di maiale e il pane ed è rimasto invariato il latte.
Ma il caso che desta maggiore scandalo resta quello dei cereali e della pasta, con gli industriali finiti nel mirino nel Garante e di Mr Prezzi. Nel corso del 2009 il prezzo della pasta è, infatti,ulteriormente aumentato (+3,4 per cento) mostrando un andamento opposto a quello del grano duro con le quotazioni dei cereali che si sono ridotte del 28,2 per cento.
Il risultato è stato un ulteriore aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo con la pasta che viene venduta in media a 1,4 euro al chilo mentre il grano viene pagato agli agricoltori appena 0,18 euro al chilo, con un ricarico superiore al 400 per cento se si tiene conto delle rese di trasformazione.
Una situazione che ha costretto gli agricoltori a ridurre le semine di grano duro, che interesseranno quest'anno probabilmente una superficie di terreno attorno al milione di ettari, con un calo stimato del 25 per cento.
Proprio per salvare la pasta di grano italiano e le altre produzioni made in Italy la Coldiretti è impegnata nel progetto una “filiera agricola tutta italiana”, con l’obiettivo di combattere le distorsioni e le speculazione dal campo alla tavola con il coinvolgimento delle imprese agricole, dei mercati degli agricoltori, delle cooperative e dei Consorzi Agrari che hanno recentemente varato l'holding “Consorzi Agrari d'Italia”.

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