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18 Novembre 2014
SCUOLA: IN 1 AZIENDA SU 2 IL TITOLARE E’ LAUREATO O DIPLOMATO, IDEE, INTRAPRENDENZA E MULTIFUNZIONALITA’ NELLA CAMPAGNE TOSCANA

Coldiretti lancia figura dei tutor per aspiranti imprenditori agricoli
 In agricoltura un titolare su due under 40 in Toscana è laureato o diplomato all’Università o possiede un diploma di istruzione secondario (57,9%). Il 14,6% del totale dei titolari fino a 40 anni di età in agricoltura è laureato o possiede un diploma universitario. Di questi l’11,9% ha un diploma o una laurea non agraria; il 2,7% ha invece scelto un percorso specifico e direttamente legato alla futura professione di agricoltore. Più alto rispetto al campione complessivo regionale (24,1%) e nazionale anche il livello di istruzione secondario (22,9%): il 43,3% dei titolari d’azienda in agricoltura ha un diploma di scuola media superiore o un diploma di qualifica. Lo dice Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) alla luce degli incoraggianti dati svelati dall’indagine "Lo statodell'istruzione in agricoltura e la situazione occupazionale dei diplomati e laureati in agraria in Toscana" condotta dall'Università di Firenze e commissionata dalla Regione Toscana.
 
La nuova generazione di imprenditori agricoli è – prosegue Coldiretti - mediamente più istruita rispetto al totale dei colleghi di tutte le fasce di età che a sua volta sono più istruiti rispetto ai colleghi del resto del paese. Il 33%, 1 su 3, è laureato o diplomato all’Università (8,9%) o possiede un diploma di istruzionesecondario contro una media nazionale 29,1% e del 6,2%. L’elemento molto interessante è costituito dal fatto che, anche chi aveva scelto un percorso di studi diverso da quello agricolo o agroalimentare, è riuscito aspendere un po’ di quelle competenze e conoscenze in un’attività economica nel settore primario trovando in campagna una risposta occupazionale e prospettive.
 
Figli dell’era digitale, connessi h24 con il mondo, creativi, curiosi e social il boom dei giovani imprenditori agricoli (7% dei titolari di impresa ha meno di 35 anni ed è alla guida di una delle 2.712 aziende toscana) è stato favorito non solo dalle caratteristiche anticicliche del settore in tempi di crisi e dal fondamentale sostegno del progetto “Giovani Si!” della Regione Toscana ma soprattutto dall’allargamento dei confini dell’attività agricola che, grazie alla Legge di Orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne aprendo nuove opportunità occupazionali. Gli imprenditori agricoli oggi si possono occupare di attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla loro vendita in azienda o nei mercati degli agricoltori, ma anche della fornitura di servizi alla pubblica amministrazione come i contratti realizzati da molti comuni per la cura delverde pubblico che spesso viene affidata agli agricoltori. Con la caduta degli steccati che “ingabbiavano” il concetto di impresa agricola, i giovani hanno trovato uno spazio all’interno del quale “sfruttare” le competenze e le conoscenze accademiche, anche se inizialmente diverse dall’ambito di impiego: “versatilità, elasticità mentale e motivazioni: con questi elementi – prosegue Coldiretti – che stanno sostenendo il ricambio generazionale”. Per aiutare a non commettere errori Coldiretti ha lanciato la figura del Tutor per gli aspiranti imprenditori: 20 quelli “autorizzati” in Toscana. Il loro compito è condividere l’esperienza, consigliare, parlare e guidare chi si affaccia oggi nel mondo dell’imprenditoria agricola.
Per conoscerli ed incontrarli basta andare al sito http://giovanimpresa.coldiretti.it/

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