Dal simpatico cinghiale-tuffatore di Quercianella diventato una star dei social al cinghiale-turista dell’Isola Elba ripreso mentre gioca felice con le onde passando per il pericoloso cinghiale-metropolitano che indisturbato gironzolava a due passi dalle mura di Lucca e dai turisti fino al cinghiale-killer colpevole di provocare tre incidenti al giorno in Toscana, alcuni dei quali, come tristemente noto, mortali. Il numero di incidenti causati dagli ungulati è aumentato ad un ritmo del 20% annuale. Ungulati e predatori sono in mezzo a noi e mettono a rischio la sicurezza stradale rappresentando una vero e proprio pericolo anche sociale. Non sono solo un problema per l’agricoltura ma sempre più per automobilisti, famiglie e cittadini. A denunciarlo è Coldiretti Toscana in occasione della protesta in Piazza Duomo, a Firenze, in seguito alla mancata applicazione della legge obiettivo e del piano lupi. 5mila tra agricoltori ed allevatori si sono ritrovati per protestare di fronte alla sede della Regione Toscana. Per due toscani su tre cinghiali & co sono percepiti come una minaccia. “La Regione Toscana - spiega Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – deve rendersi conto che non è più solo ed esclusivamente una problematica del mondo agricolo ma di tutta la collettività. I cinghiali non divorano solo i nostri raccolti ed i lupi i nostri greggi: sono numericamente fuori controllo. Servono misure straordinarie subito per fermare il drastico incremento di incidenti ed evitare nuove tragedie”. "Stime prudenziali parlano ormai di oltre 230 mila cinghiali, 200 mila caprioli, 12 mila daini, 4 mila cervi, 3 mila mufloni - incalza il Direttore di Coldiretti Toscana Antonio De Concilio - Si tratta in realtà solo della punta di un iceberg poiché spesso gli incidenti di questo tipo non vengono neppure denunciati e tantomeno analizzati con statistiche specifiche”.
Per Coldiretti non è quindi più solo una questione di risarcimenti ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne ma anche nelle aree periferiche delle città. Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate è a rischio la possibilità di poter proseguire l'attività agricola, ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati. Di fronte al moltiplicarsi dei danni provocati da cinghiali, ma anche nutrie, corvi ed altri animali selvatici gli agricoltori della Coldiretti chiedono di eliminare la presenza degli animali selvatici dalle aree in cui si svolgono le attività di coltivazione e di allevamento. Coldiretti chiede anche l’istituzione di una commissione scientifica che, partendo da un attento studio della situazione toscana, possa individuare le possibili strategie e azioni di intervento.
2 Agosto 2016
SELVATICI: CINGHIALE METROPOLITANO CAUSA 3 INCIDENTI AL GIORNO (+20%), PER 2 TOSCANI SU 3 SONO UNA MINACCIA