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30 Settembre 2009
Si paga più per l’imballaggio che per il prodotto

Nella spesa alimentare degli italiani il costo delle confezioni è la componente più rilevante e, secondo un’analisi della Coldiretti, supera quello del prodotto agricolo contenuto, che viene pagato sempre meno agli agricoltori.
Si tratta dell’effetto congiunto delle strategie di marketing, che puntano molto sulle confezioni per favorire le vendite, anche con la riduzione dei formati a favore dei single e delle famiglie sempre meno numerose, e del crollo dei prezzi alla produzione agricola.
Nel 2009 la forbice tra prezzi all’origine e prezzi alla produzione si è allargata a livelli record, con i primi che hanno fatto registrare cali rilevanti (dal 53 per cento per le pesche al 30 per cento per grano e latte) mentre i secondi sono moltiplicati fino a undici volte. 
Oltre la metà dello spazio della pattumiera nelle case è occupato da scatole, bottiglie, pacchi con i quali sono confezionati i prodotti della spesa e che generano complessivamente 12 milioni di tonnellate di rifiuti, il 40 per cento della spazzatura che si produce ogni anno in Italia.
Oggi l'agroalimentare è il maggior responsabile della produzione di rifiuti da imballaggio che oltre all'impatto ambientale ha una incidenza notevole sui prezzi, sia in quanto componente sempre più rilevante del costo del prodotto sia per il fatto che aumenta il peso da trasportare.
Il risultato è che i barattoli etichettati costano più dei fagioli contenuti, le bottiglie più della passata, i brick più del succo di frutta ed le scatole più grano di cui sono fatti i biscotti.
Nei fagioli in barattolo la confezione incide per il 26 per cento sul prezzo industriale di vendita, mentre per la passata in bottiglia da 700 grammi si arriva al 25 per cento, per il succo di frutta in brick al 20 per cento e per il latte in bottiglia di plastica sopra il 10 per cento.
Gli imballaggi pesano dunque sulle tasche e sull'ambiente, ma è possibile abbatterne la diffusione grazie a nuove tecnologie distributive che si stanno diffondendo nei supermercati e nelle piazze anche per sostenere le vendite dirette effettuate dagli agricoltori. Dai nuovi dispenser che consentono di acquistare pasta, riso, legumi e frutta secca sfusa ai distributori di latte crudo direttamente dalla stalla che sono presenti oramai a centinaia oppure nei Mercati di Campagna Amica (elenco sul sito http://www.campagnamica.it/ ).

Quali buone pratiche hai messo in atto nella tuo quotidianità per ridurre l’uso della plastica?

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