“Un’agricoltura sociale più inclusiva, al servizio delle comunità e delle persone, dell’integrazione, dell’accoglienza e delle politiche di welfare su tutto il territorio regionale: è l’agricoltura sociale di cui la Toscana ha bisogno e che germoglia grazie alle tante e straordinarie esperienze che le imprese agricole hanno sviluppato e maturato in questi anni. Le aziende agricole sono ora pronte per dare nuove risposte ai bisogni della collettività mettendosi al servizio di istituzioni, comuni, enti ed associazioni”: è quando riferisce Coldiretti Toscana in merito all’approvazione della proposta di legge che aggiorna precedenti normative regionali in materia.
“La proposta sull’agricoltura sociale – rivendica Coldiretti Toscana - è figlia di un percorso di condivisione con la Vice Presidente, Stefania Saccardi con Anci Toscana, Federsanità e l’Università di Pisa che, attraverso l’aggiornamento degli strumenti normativi, mette nelle condizioni le imprese agricole di fare un altro importante passo in avanti verso una più completa e moderna multifunzionalità. Ringraziamo in particolare il vice presidente, Stefania Saccardi per la concretezza del percorso. Finalmente la Toscana avrà un albo degli operatori di agricoltura sociali, così come oggi lo ha per le fattorie didattiche. Definendo chiaramente il significato di agricoltura sociale la Toscana non lascia più spazio a zone d’ombra ed interpretazioni. E’ una legge che ispira nuove prospettive anche in termini di integrazione del reddito agricolo”.