Dalla settimana prossima parte la raccolta di marroni e castagne. Il 2009 sarà una buona ”annata” per i gustosi frutti, che, in passato, rappresentavano il pane delle popolazioni di montagna: in Toscana infatti, dopo due anni caratterizzati da raccolti scarsi, avremo una buona produzione. Merito delle condizioni climatiche favorevoli che si sono registrate in quasi tutte le aree castanicole della regione, solo in minima parte toccate dal problema siccità. Dopo un periodo nero, dunque, la Toscana riuscirà a mettere sul mercato circa 4-500.000 quintali di prodotto. E’ questo infatti il quantitativo che dovrebbe essere raccolto nei castagneti coltivati, che coprono 20-25.000 ettari e che rappresentano un terzo dei castagneti da frutto presenti nella regione. In Toscana una parte significativa della produzione è tutelata con denominazioni di origine registrate dalla Unione europea: le due IGP Castagna dell’Amiata e Marrone del Mugello, la DOP Marrone di Caprese Michelangelo, in fase di riconoscimento e, sul fronte dei trasformati, la farina di neccio della Garfagnana, già DOP, e la farina di castagna della Lunigiana in attesa di approvazione.
“Le castagne e i marroni toscani vantano, oltre ad un’importante tradizione, ottime qualità organolettiche. Ma non solo. Il fatto che le pratiche colturali tradizionali non prevedano l’utilizzo dei trattamenti chimici è, di per sé, una garanzia di sicurezza e salubrità. Per questo invitiamo i consumatori a verificare la provenienza dei prodotti che acquistano e di pretendere dal negoziante, come peraltro impone la legge, la corretta esposizione dei cartelli con l’indicazione dell’origine dei frutti”.
PER SAPERNE DI PIU'
IGP Castagna dell’Amiata