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25 Ottobre 2016
TOSCANA: TUTTI IN CAMPO CONTRO IL CAPORALATO

Firmato protocollo da Regione Toscana, organizzazioni agricole, sindacati, enti di controllo
Coldiretti: bene azione di lotta e contrasto, ma serve anche una responsabilità di filiera

“Dopo la recente approvazione della legge nazionale sul contrasto al caporalato, la firma di oggi del protocollo a livello toscano, rappresenta un ulteriore tassello per combattere questa piaga delle nostre campagne”. Lo dice Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana, che oggi ha sottoscritto il Protocollo sperimentale della Regione Toscana contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro in Agricoltura, insieme alle altre organizzazioni di rappresentanza imprenditoriale, alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, agli enti predisposti ai controlli come Ministero del Lavoro, Inps e Inail. Un patto fortemente voluto dal Presidente Enrico Rossi ed annunciato durante la convention di Coldiretti il 29 settembre scorso al Mandela Forum di Firenze.
“Questo protocollo è importante non solo per i lavoratori, ma anche per le imprese perché sono previsti impegni di semplificazione amministrativa che valorizzano ed incentivano le attività economiche del settore agricolo ed i prodotti d’eccellenza delle imprese che operano in condizioni di legalità e sicurezza”. Dice Marcelli.
“Servono pene severe e rigorosi controlli – ha sottolineato Marcelli - che colpiscano il vero lavoro nero e lo sfruttamento, portando alla luce quelle sacche di sommerso che peraltro fanno concorrenza sleale alle imprese regolari che hanno intrapreso percorsi di legalità e trasparenza. E’ necessaria però anche una grande azione di responsabilizzazione di tutta filiera, dal campo alla tavola, - prosegue - per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore perché non è possibile che le arance nei campi vengano sottopagate a 7 centesimi al chilo, i pomodori poco di più e 5 chili di grano valgono come 1 caffè”.

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