Tutte le strade del gusto portano in…Toscana. La regione si conferma al top in Italia (e nel mondo) per numero di percorsi enogastronomici con 137 riconoscimenti tra città del vino, dell’olio e del bio, strade del vino ed altri itinerari che valorizzano le peculiarità agroalimentari mettendo in connessione enogastronomia, turismo, agricoltura e ambiente. La Toscana stacca il Piemonte (123) e la Campania (123), più distanti ancora il Veneto (99), la Sicilia (88) e la Sardegna (87). A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base dell’analisi dell’Osservatorio degli Indicatori Territoriali di qualità di Ismea e della Fondazione Campagna Amica. “Due turisti su tre considerano la cultura ed il cibo le principali motivazioni per programmare un viaggio o una vacanza. Un terzo del budget speso è destinato proprio alla tavola che è uno straordinario volano economico per le nostre campagne e soprattutto per le nostre aziende agricole che producono proprio quei prodotti agricoli che sono la leva indispensabile per attivare il turismo rurale. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – La Toscana è una terra baciata da Dio che i nostri agricoltori hanno saputo nei secoli comprendere, custodire e valorizzare creando tutti quei presupposti che posizionano oggi la nostra regione ai vertici mondiali dell’ospitalità rurale, del buon cibo e della biodiversità. La presenza di tanti itinerari enogastronomici che abbracciano il territorio, attraverso centinaia di chilometri di percorsi, sono un fattore di resilienza in molte aree marginali dove la presenza delle imprese agricole è vitale per la sopravvivenza delle comunità. Il 92% delle aziende agricole che propongono tra i loro servizi anche l’accoglienza e della ristorazione tipica si trovano proprio tra la in montagna e la collina”.
Il primato degli itinerari certificati della Toscana è determinato dalla presenza di 55 Città dell’Olio e 23 Strade del Vino, 48 Città del Vino, Olio e Sapori e 11 Città del Bio. Ma non solo. La Toscana può contare anche su 22 Presidi Slow Food, 6 riconoscimenti per i paesaggi rurali, 35 per le riserve statali, 20 per le Oasi del Wwf, 4 siti Fai, 21 patrimonio dell’Unesco, 6 parchi nazionali e 5 regionali oltre a 47 riserve regionali e 34 statali che fanno salire a 302 i riconoscimenti territoriali e mercati e punti vendita Campagna Amica diventati un punto di riferimento per l’acquisto di souvenir gastronomici. A beneficiare della straordinaria ricchezza di brand territoriali è senza dubbio il turismo rurale che ha visto, dal 2001 in poi con la legge di orientamento voluta da Colkdiretti, esplodere l’ospitalità agrituristica che oggi può contare su 5.600 strutture presenti nel 97% dei comuni regionali e 5 milioni di turisti con il 20% in più di stranieri ed un incremento di presenze nazionali del 13% rispetto all’anno pre-Covid.