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30 Maggio 2024
UE: L’EUROPA CHE VOGLIAMO IN DIECI PUNTI. PATTO D’ONORE CON CANDIDATI PER SOSTENERE BATTAGLIA PER ETICHETTA ORIGINE COMUNITARIA. Scarica il manifesto

Un patto d’onore con i 21 candidati toscani alle elezioni europee per sostenere la battaglia di Coldiretti sull’etichetta di origine per tutti i prodotti alimentari venduti nel mercato comunitario, per l’abolizione del codice doganale e per la difesa incondizionata del ruolo dell’agricoltore per la produzione di cibo e l’ambiente: “Chi sarà eletto scelga la commissione agricoltura e diventi paladino degli agricoltori”: è l’invito di Coldiretti Toscana ai candidati del Granducato in vista delle elezioni europee in programma il prossimo 8 e 9 giugno a cui sta sottoponendo, in queste settimane, un manifesto in dieci punti.

“L’Europa che vogliono gli agricoltori toscani è molto diversa da quella che stiamo salutando e che non rimpiangeremo. Il nostro pressing nei confronti delle istituzionali nazionali ed europee unite alle tante mobilitazioni e proteste di questi mesi a Bruxelles contro l’ideologismo che ha ingiustamente e testardamente demonizzato l’agricoltura hanno portato i primi risultati, dalla revisione della Pac alla moratoria dei debiti che darà respiro a 17 mila imprese toscane, ma non certo sufficienti. L’Europa che vogliamo è un’Europa che sappia riconoscere il ruolo ed il valore degli agricoltori, produttori indispensabili di cibo, custodi dell’ambiente, della biodiversità e delle tradizioni enogastronomiche, architetti del paesaggio e testimonial del nostro turismo, portatori di salute e benessere. E’ in Europa che si prendono le decisioni importanti. Il presente dei nostri agricoltori è il futuro dell’Europa di cui tutti facciamo parte”.

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Sono dieci i punti del manifesto che delinea la traiettoria sindacale di Coldiretti per la prossima legislatura: dall’incremento dei fondi della Politica Agricola Comune, la tanto criticata Pac, per assicurare così cibo sano e sicuro a tutti i cittadini europei allo stop alla concorrenza sleale introducendo il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione Europea rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e delle norme sul lavoro previste dal mercato interno, dal no al nutriscore e al cibo artificiale prodotto in laboratorio i cui effetti sulla salute dei consumatori sono sconosciuti seguendo l’esempio dell’Italia che ha approvato una legge che ne vieta la produzione e commercializzazione al rafforzamento delle azioni contro le pratiche sleali ed ancora la semplificazione e alleggerimento degli oneri burocratici che costano tempo e denaro ed erodono risorse importanti alle imprese e più risorse e strumenti per accompagnare l’innovazione e la gestione del rischio nelle campagne dove sostenibilità e cambiamenti climatici sono sfide prioritarie.

I candidati sono stati invitati a sottoscrivere la petizione popolare europea promossa da Coldiretti per chiedere al prossimo Parlamento di estendere l’etichetta di origine su tutti i prodotti alimentari. Un obiettivo a cui servono 1 milione di firme ed un tema, grazie a Coldiretti, entrato nell’agenda della Commissione UE che ha aperto alla proposta avanzata dalla Germania (appoggiata da Francia, Portogallo, Estonia e Finlandia, alle quali si sono poi aggiunti altri Paesi tra cui la Spagna) riconoscendo, di fatto, il ruolo storico dell’Italia di apripista nelle politiche di garanzia verso il consumatore. “Grazie all’esempio dell’Italia ci sono le condizioni oggi per affermare una nuova stagione delle politiche alimentari nella Ue, che guardino alla trasparenza e alla naturalità dei prodotti, rispetto ai troppi inganni permessi in passato e anche contro i tentativi delle multinazionali di indirizzarle verso i propri interessi. – conclude la presidente regionale, Cesani – Ai candidati toscani che si presentano a questa importante tornata europea chiediamo, se eletti, di prendersi un impegno con gli agricoltori toscani: scegliere la commissione agricoltura che riteniamo sarà sempre di più al centro della politica UE”.

 

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