Pericolo sventato per almeno 150 allevamenti bovini toscani. Coldiretti ferma la norma ammazza stalle. Gli allevamenti bovini con 150 capi o più non saranno assimilati alle fabbriche così come nelle intenzioni della direttiva europea sulle emissioni industriali. A dirlo è Coldiretti Toscana nel rivendicare la decisione del Parlamento Europeo che ha votato con la maggioranza di 367 voti a favore l’’esclusione dei bovini e lo stop ad ulteriori oneri per suini e pollame. Un testo che – sottolinea Coldiretti Toscana - va incontro alle richieste di Coldiretti che per prima aveva denunciato l’assurdità scientifica di paragonare le stalle alle fabbriche e avviato su questo una campagna di sensibilizzazione in Italia ed in Europa. “Siamo riusciti a fermare un approccio ideologico fondato su dati imprecisi e vecchi che avrebbe avuto impatti negativi sull’ambiente con la perdita di biodiversità, paesaggi e spopolamento delle aree rurali. – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi - Ora l’esclusione dovrà essere consolidata dopo i negoziati che si apriranno con il Consiglio UE.”
Il testo boccia la proposta della Commissione europea di ampliare le attività coperte dalla direttiva agli allevamenti di bovini da 150 capi in su, la quale – sottolinea Coldiretti Toscana – avrebbe portato alla perdita di posti di lavoro con la chiusura di molti allevamenti di dimensioni medio-piccole, minando la sovranità alimentare ed il conseguente aumento della dipendenza dalle importazioni di prodotti animali da Paesi terzi, che hanno standard ambientali, di sicurezza alimentare e di benessere animale molto più bassi di quelli imposti agli allevatori dell’Unione. O, ancora peggio – denuncia Coldiretti Toscana - di spingere verso lo sviluppo di cibi sintetici in provetta, dalla carne al latte cibi sintetici.
Equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali, – continua Coldiretti Toscana – sarebbe stato ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa. La scelta di non gravare con ulteriori oneri sugli allevamenti di suini e pollame – conclude Coldiretti Toscana – va a riconoscere gli sforzi che gli allevatori italiani stanno compiendo per aumentare la sostenibilità delle loro aziende che, su scala globale, sono già quelle che registrano le migliori performance in termini di impatto ambientale e mitigazione dei cambiamenti climatici.