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7 Maggio 2008
URBANISTICA: LA LEGGE REGIONALE BLOCCA L’AGRICOLTURA

La legge urbanistica blocca le  attività  agricole. In una nota, il “caso”,  creato dalla l.r. n.1/05 e ripetutamente denunciato da Coldiretti Toscana, verrà segnalato al presidente della Regione Claudio Martini, al quale si chiede di attivare l’iter per una tempestiva  revisione di una  norma capestro, che mette in seria difficoltà la nostra agricoltura.
A creare problemi è in particolare l’articolo 41, con cui l’amministrazione regionale, unico caso in Italia, impone la demolizione degli annessi agricoli, quando questi non vengono utilizzati, anche se temporaneamente. Un’assurdità che sta ingessando l’attività e che finisce per bloccare le imprese, costrette, per ragioni economiche e di mercato, a modificare i processi produttivi e la tipologia delle produzioni. Coldiretti della Toscana lo ha ribadito nel corso dell’ultima riunione del tavolo agricolo, chiamato a valutare e a discutere la bozza di una circolare applicativa della norma.   “La legge blocca gli investimenti proprio mentre questi vengono favoriti e incentivati dall’attivazione dei bandi del piano di sviluppo rurale: la cosa genera schizofreniche e pericolose contraddizioni che finiscono per scoraggiare ogni iniziativa.  Di più – ha aggiunto Coldiretti della Toscana - gli imprenditori che hanno necessità di fare investimenti, senza altre garanzie da mettere in campo, si vendono negati i finanziamenti. Quale banca infatti accetta un’ ipoteca, in cambio di liquidi, su un immobile da abbattere?”. Con queste argomentazioni, Coldiretti della Toscana aveva già conquistato l’attenzione dei sindaci e degli amministratori locali, ai quali aveva segnalato il problema, inoltrando un’adeguata documentazione e la richiesta dell’adozione di atti specifici per sollecitare  la Regione a rivedere la norme. Molti enti territoriali hanno adottato atti a sostegno della modifica della legge contestata. Le stesse motivazioni, riproposte da Coldiretti in occasione del tavolo agricolo, hanno nuovamente colpito nel segno. I rappresentanti istituzionali delle Comunità Montane e delle Amministrazioni Provinciali, insieme a tutti gli altri soggetti presenti alla riunione, hanno considerato urgente modificare le disposizioni regionali in materia urbanistica. La richiesta del tavolo sarà formalizzata in una nota inviata al presidente Martini. “Finalmente tutti ci stanno dando atto che quanto denunciato dalla nostra organizzazione, fin dall’inizio ed era il 2004, era corretto. Peccato che, solo adesso che siamo arrivati alle fasi applicative, con  i relativi disastrosi effetti, venga compreso! Ci auguriamo che sia il primo passo – aggiunge Coldiretti – per sbloccare una situazione divenuta ormai insostenibile e paradossale”.

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