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22 Ottobre 2008
URBANISTICA: LA REGIONE CI RIPENSA

Coldiretti: Eliminare l’iniquo obbligo introdotto dalla norma urbanistica è doveroso ma non basta per fermare la nostra battaglia. Vogliamo politiche adeguate a un’agricoltura moderna e multifunzionale
 
Potrebbe essere presto eliminato l’obbligo di demolizione degli annessi agricoli, quando questi non sono più funzionali all’attività. L’impegnativa battaglia condotta da Coldiretti contro una disposizione iniqua, introdotta dalla Toscana con la legge regionale n. 1/05 (Urbanistica), sta mettendo a segno una prima vittoria. “Con  il parere positivo, espresso ieri dalla  I Commissione consiliare,  ha preso di fatto il via l’iter di modifica dell’articolo 41 della norma, che aveva creato non pochi svantaggi competitivi alle imprese toscane”, hanno detto il Presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli e il Direttore Prisco Lucio Sorbo. “Le novità introdotte vanno nella direzione indicata da noi, ma non sono ancora del tutto soddisfacenti, come non è soddisfacente il fatto che la proposta non passi neppure dalla Commissione Agricoltura per il parere consultivo. In ogni caso si tratta di un primo obiettivo,  centrato dalla nostra organizzazione a pochi giorni dell’avvio della mobilitazione. Questo conferma che la strada imboccata è quella giusta e che la dobbiamo percorrere con grande determinazione fino in fondo, perché le questioni sul tappeto sono ancora tante, troppe”. L’eliminazione di un vincolo così pesante, che ha finito con il paralizzare gli investimenti e frenare di conseguenza lo sviluppo di molte attività agricole, era uno dei punti cardine delle richieste di Coldiretti, che, sulla questione, nei mesi scorsi, è riuscita a coinvolgere molti enti locali ed è riuscita a muovere, a suon di ordini del giorno e delibere, sindaci e consigli comunali.  “La proposta avanzata a luglio dalla giunta regionale – spiegano i vertici dell’organizzazione agricola – andava in tutt’altra direzione. Adesso ci potrebbe essere un primo ripensamento da parte del consiglio regionale: ne prendiamo atto e sollecitiamo le istituzioni toscane a considerare anche gli altri temi che necessitano di risposte urgenti e chiare”. L’elenco delle criticità e delle soluzioni richieste è lungo: Coldiretti lo ha scritto nel documento consegnato al Presidente Martini e a tutti i rappresentanti delle istituzioni toscane. “La strada da percorrere – concludono Marcelli e Sorbo – è ancora tutta in salita e necessita di interventi precisi che abbiamo già ampiamente indicato e che spaziano dalla necessità di introdurre norme volte a favorire la diffusione dei prodotti toscani “garantiti” dall’origine più che dalla marca; di avere una politica di rilancio seria per i settori in difficoltà; di rivedere leggi con le quali sono stati consegnati alla Toscana primati negativi che finiscono per soffocare lo sviluppo e la competitività delle imprese agricole perché, per contro, non riescono a valorizzare e a rendere distintivo il vero made in Tuscany; di adottare strategie per la tutela del territorio e dell’ambiente, risolvendo, prima fra tutti, il problema della fauna selvatica e degli animali predatori; dare alle imprese agrituristiche la possibilità di crescere e svilupparsi in modo multifunzionali e di spendersi sul mercato con una qualità che non può essere penalizzata da un sistema di classificazione mortificante.

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