73 Views

29 Giugno 2012
Usi civici: verso la nuova legge regionale.

Far pascolare gli animali, raccogliere la legna, pescare in torrenti e laghetti, raccogliere more, lamponi, funghi e altri prodotti del sottobosco: sono questi alcuni esempi di usi civici, ossia diritti antichissimi che ancora oggi sopravvivono per alcune comunità rurali della Toscana, che possono esercitarli sui “beni civici” della comunità a cui appartengono. In Toscana sono più diffusi di quanto non si pensi: sono presenti in 57 comuni del territorio. Ora la Regione Toscana sta lavorando ad un disegno di legge regionale per una riforma della normativa che riguarda i beni e gli usi civici.
“L’originaria funzione della tutela e della disciplina dei beni civici – spiega l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori – era quella di permettere alle popolazioni di rimanere nelle aree svantaggiate grazie anche alla possibilità di ricavare un’integrazione di reddito con l’uso di questi diritti, che in Toscana erano, prevalentemente, di legnatico, di pascolo, di raccolta dei frutti del sottobosco, di pesca nelle acque interne. Ai giorni nostri l’esercizio di questi diritti si è in parte affievolito ma l’obiettivo della loro tutela è ancora quello di agevolare la permanenza delle popolazioni nei territori svantaggiati a presidio del territorio stesso e di rilanciare questo istituto come vivo, attuale e utilizzabile anche per le nuove esigenze che la nostra società sta esprimendo. In ogni caso – sottolinea l’assessore – per i residenti ancora custodi della memoria di questi diritti e per i residenti di ritorno i beni civici rappresentano un valore storico identitario che permette di mantenere il legame con il territorio e ha portato alla riscoperta e all’uso delle forme di gestione collettiva dei terreni, nonché alla manutenzione del territorio e alla conservazione attiva dell’ambiente, fino alla creazione di comportamenti cooperativi in campo economico, sociale e ambientale.”
Ma le norme che regolano questo strumento sono alquanto datate. “Una complessiva regolamentazione da parte regionale – spiega ancorta Salvadori – appare indispensabile, visto che le nrme statali in materia risalgono al 1927-28 e quelle più recenti al 1957. La futura proposta di legge – soggiunge l’assessore – ferme restando le prerogative di inalienabilità, di inusucapibilità, di imprescrittibilità dei beni civici, principi che da sempre incardinano la legislazione nazionale, vuole perseguire l’obiettivo di una complessiva rivisitazione della normativa, rimodulando e aggiornando, visto che l’attuale impostazione è precedente la stessa costituzione vigente e quindi di difficile traduzione nella struttura ordinamentale odierna.”
In Toscana 30 mila ettari di beni civici. Lucca, Grosseto e Massa ne hanno di più
In Toscana la superficie interessata da beni civici, che possono essere comunali o frazionali, a seconda se ne usufruisce l’intero comune o una o più frazioni, è di circa 30.000 ettari.
Le aree di uso civico, accertate, si concentrano principalmente nelle province di Lucca Grosseto e Massa e sono soprattutto aree silvo-pastorali. In Maremma vi sono anche aree collinari destinate all’agricoltura mentre alcune aree civiche, in origine destinate al pascolo, sono oggi interessate da attività estrattiva (ad esempio cave) e date in concessione temporanea a privati. Con i proventi vengono ripagati gli oneri di manutenzione del territorio.
Gli usi civici maggiormente esercitati sono quelli di pascolo, legnatico, raccolta dei frutti del sottobosco, pesca in acque interne.
In 57 Comuni della Toscana è stata accertata la presenza di diritti civici. In 37 Comuni i diritti civici sono di tutti i residenti; in questo caso i Beni civici sono gestiti direttamente dall’Amministrazione comunale. In altri casi vi sono gestioni diversificate. Ad esempio in 3 Comuni, quello di Zeri, Barga e Vagli Sotto, è stata costituita una Amministrazione Separata Beni di Uso Civico che, attraverso un Comitato di gestione, amministra il demanio civico separatamente dal restante patrimonio comunale. Quando i diritti sui beni civici non spettano all’intera popolazione residente in un Comune, ma soltanto ad una Frazione di esso, viene istituita una ASBUC (amministrazione separata) Frazionale, con il relativo Comitato di Gestione.
Attualmente sono state istituite 30 Amministrazioni Separate di Beni di Uso Civico (ASBUC) all’interno di 20 Comuni.
I 57 COMUNI CON PRESENZA DI DIRITTI CIVICI PER PROVINCIA
PROV AREZZO 4                          PROV DI MASSA-CARRARA 11
PROV FIRENZE 2                           PROV DI PISA 4
PROV GROSSETO 15                      PROV DI PISTOIA 0
PROV LIVORNO 5                         PROV DI PRATO 0
PROV LUCCA 16                            PROV DI SIENA 0

QUALE TRA QUESTI PRODOTTI ENOGASTRONOMICI REGALERAI A NATALE?

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi