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14 Febbraio 2014
VIAREGGIO: PESCATORI “PRIGIONIERI” IN BANCHINA PRONTI A BLOCCARE PORTO, MARINERIA CHIEDE INTERVENTO DRAGA PER LIBERARE IMBOCCATURA

La marineria viareggina non può andare a pesca. Non sembra trovare una soluzione ne rapida, ne facile, ne tanto meno permanente, l’annosa questione dell’insabbiamento dell’imboccatura del Porto di Viareggio. Una situazione di stallo prolungata non più accettabile che Impresa Pesca Coldiretti (info su www.lucca.coldiretti.it) ha raccolto dopo la lettera – non la prima in verità – che la Cooperativa “Cittadella della Pesca” ha inviato due giorni fa all’Autorità Portuale di Viareggio, alla Capitaneria di Porto, alla Regione Toscana e alla Provincia di Lucca. Sono circa un centinaio le imbarcazioni a terra, tra strascico e tramaglio, che ogni anno perdono fino a 100 giorni di lavoro per colpa dell’innalzamento del fondale all’ingresso-uscita del porto. I pescatori sono però pronti ora ad alzare il livello della protesta e a “bloccare il porto – annuncia Roberto Olivieri, capitano e porta voce di Impresa Pesca Coldiretti – se le autorità competenti non si attiveranno subito per affrontare e risolvere in maniera definitiva questo grave problema che ci impedisce di lavorare e dare da mangiare alle nostre famiglie”.
Intanto la flotta affonda così come ilnumero degli addetti, la crisi economica morde senza freni e le famiglie italiane consumano meno pesce con effetti devastanti su un comparto ancora importante nei confronti del quale però, le autorità competenti citate nella lettera, non riescono a dare risposte nonostante la problematica non certo nuova.
 
L’insabbiatura del porto sta provocando anche un handicap di competitività con le altre marinerie del Mar Tirreno, in particolare Livorno e La Spezia, che, al contrario di quella viareggina, non deve fare con un porto-prigione. “Possiamo uscire solo quando il mare non è mosso e solo passando in un canale dove ilfondale ce lo consente; – spiega ancora Olivieri a nome dei pescatori – altrimenti lavorare è impossibile a meno che non si decida di rischiare l’imbarcazione e la vita”. L’insabbiatura del porto costa diversi milioni di euro di fatturati “mancati” alla marineria viareggina che nella lettera fa presente che la nuova “draga non è riuscita a risolvere il problema in maniera definitiva e duratura visto che all’arrivo della nuova mareggiata il problema si è riproposto”. “Noi non usciamo quando il mare è cattivo, quando ci sono le festività, quando c’è il fermo pesca. Alla fine andiamo a pesca, rispetto alle altre marinerie toscane, la metà delle volte. Non si può andare avanti così; – conclude Olivieri – questa volta blocchiamo il porto”. All’appello si unisce Impresa Pesca Coldiretti che chiede alle autorità competenti di attivarsi immediatamente per dare risposte alle imprese e al settore che coinvolge migliaia di addetti nella filiera: “appoggeremo la protesta – conclude”.

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