Imitare la natura per controllare la flora infestante nei vigneti che ostacolano le operazioni colturali, migliorare le qualità delle uve, aumentare la fertilità dei terreni, azzerare l’impiego di erbicidi, abbassare i costi di produzione e tempi di lavorazione e ridurre le emissioni in atmosfera di CO2 dovute all’impiego di trattori. A fornire alcune strategie green, sostenibili e virtuose alla viticoltura toscana sono i primi risultati del progetto di sperimentale Ioconciv promosso dal Gruppo Operativo coordinato dal sistema Coldiretti Toscana e finanziato dalla sottomisura 16.2 nell’ambito del bando PS-GO del PSR 2014 – 2020 della Regione Toscana.
La sperimentazione ha dimostrato che l’inerbimento della fila con il trifoglio sotterraneo, che ha caratteristiche di auto-riseminarsi anno dopo anno, contrasta lo sviluppo delle piante infestanti come l’avena e lolietto in maniera graduale e progressiva portando notevoli benefici per salute del terreno grazie alla riduzione delle lavorazioni meccaniche e la salvaguardia dell’ambiente. Lo studio è stato condotto lungo un periodo di 3 anni. I primi risultati sono stati anticipati martedì 23 maggio 2023 in occasione di un convegno alla Tenuta Monte Rosola di Volterra, azienda partner del progetto, a cui hanno partecipato Marco Mazzoncini (UniPi), Anna Ciancolini e Michele Falce (Novamont spa), Alessandro Piceni Belli (imprenditore e partner del progetto), Michele Senesi (Tenuta Monte Rosola) e Giovanni Duò (Direttore Coldiretti Pisa).
Tra i risultati ottenuti, e relazionati nel dettaglio dal pool di tecnici ed esperti, ci sono l’incremento della biodiversità, l’aumento degli assorbimenti di CO2 e la contestuale riduzioni delle emissioni di gas serra, il contrasto all’erosione del terreno ed il parziale abbattimento dei costi. Per le lavorazioni del terreno tra i filari e la distribuzione del seme per favorire l’inerbimento naturale, è stata progettata appositamente e messa a punto dal Centro Enrico Avanzi sulla base dell’esperienza e delle esigenze dei viticoltori, un primo prototipo di seminatrice anti-infestanti. La seminatrice ha una doppia finalità: lavorare il terreno e distribuire, nello stesso momento, nell’interfila e nel sottofila della vite le essenze selezionate. Il progetto rappresenta una buona base di partenza per ulteriori sviluppi. Sono inoltre stati presentati, in anteprima, i risultati incoraggianti dell’utilizzo in un vigneto pilota toscano di un erbicida a base di acido pelargonico attualmente in fase di autorizzazione a livello europeo.