E’ indispensabile prorogare l’avvio del cyber-registro per risolvere il problema della mancanza di alcune funzionalità e consentire ai produttori di metterlo alla prova nel periodo più caldo per le imprese, cioè quello della prossima vendemmia. A chiederla è Coldiretti Toscana in vista della scadenza del 30 giugno 2016 per l’entrata in vigore dell’obbligo del passaggio dai registri cartacei a quelli “virtuali”. Proprio Coldiretti Toscana aveva organizzato, lo scorso weekend, gli Stati Generali della viticoltura a Siena all’interno dei quali era stato evidenziata la necessità di procedere spediti verso una effettiva semplificazione dei tanti adempimenti cui i produttori sono tenuti (info su www.toscana.coldiretti.it). A fianco del Testo Unico che consentirà una sforbiciata del 50% del tempo dedicato alla burocrazia, il registro virtuale è un altro strumento atteso dalle 26mila aziende vitivinicole toscane. “Il registro virtuale è una delle sfide chiave – commenta Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – per la completa informatizzazione dei registri di cantina. Purtroppo ad un mese dal 1 aprile 2016, data di avvio della fase di sperimentazione più estesa che consente ai produttori di avvalersi in modo volontario del nuovo registro telematico, alcune funzionalità non sono ancora state definite completamente rallentando l’avvio massiccio della fase di sperimentazione. È evidente che il mondo del vino toscano è caratterizzato dalla presenza di tantissimi produttori che per la gran parte hanno dimensioni ridotte e una organizzazione aziendale di tipo familiare. Il nuovo registro telematico è un cambiamento epocale e dovrà interessare anche quei produttori che non sono abituati ad utilizzare strumenti informatici per essere veramente efficace”. Per Antonio De Concilio, Direttore Coldiretti Toscana “il registro virtuale è un importante strumento di sburocratizzazione che necessita però di un periodo di adeguamento soprattutto da parte delle cantine più piccole interessate. L’attuale scadenza fissata al 30 giugno – spiega ancora - non tiene conto del fatto che la maggior parte delle registrazioni di cantina avvengono nel periodo vendemmiale e l’assenza di una ampia fase di sperimentazione che vada a coprire anche questo periodo desta non poche preoccupazioni. Sarebbe necessario – conclude De Concilio – testare adeguatamente il sistema con le operazioni di vinificazione, e consentire così che i produttori e gli operatori prendano sufficiente confidenza con le nuove modalità, evitando che diventino una complicazione ”.
Per informazioni www.toscana.coldiretti.it, pagina ufficiale Facebook e @coldirettitosca
4 Maggio 2016
VINO: SERVE PROROGA PER REGISTRO-VIRTUALE, LA PREOCCUPAZIONE DI 26MILA IMPRESE TOSCANE