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27 Settembre 2022
VINO: VIGNETO TOSCANA, VENTO PROIBIZIONISMO OMS E’ ATTACCO A 13 MILA IMPRESE VITIVINICOLE REGIONALI

L’attacco dell’OMS al vino spaventa 13 mila imprese vitivinicole toscane, mina il primato di qualità e distintività dei nostri vini regionali nel mondo e rischia di colpire pesantemente l’export ed i consumi interni con gravi ripercussioni su tutta la filiera e sull’occupazione. La nuova minaccia al vino toscano arriva dall’Organizzazione Mondiale della Sanità intenzionata a tagliare del 10% i consumi in Europa già nel 2023 attraverso l’applicazione di una serie di misure che ne scoraggino la commercializzazione come l’aumento della tassazione, il divieto di pubblicità, la promozione e l’obbligo di health warning (allarme per la salute) in etichetta mettendo così sullo stesso piano il vino alle sigarette. A denunciarlo è Vigneto Toscana, l’associazione di Coldiretti che si occupa di costruire progetti di promozione e di sviluppo delle produzioni vitivinicole territoriali, a certificate e non, e legate alle singole specificità dei territori nel commentare il documento dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – Regione Europa: "European framework for action on alcohol 2022-2025".

“E’ del tutto improprio assimilare il vino ai superalcolici o alle sigarette. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Il vino è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. Dovrebbe esserci una chiara e netta distinzione tra i concetti di consumo e di abuso. Stiamo tornando nell’era del proibizionismo. Il documento dell’OMS è un attacco al nostro sistema agroalimentare; è un nuovo tentativo di indebolirlo e di metterlo in discussione. Lo stanno facendo con il vino, che è il prodotto del nostro Made in Italy più esportato, lo stanno facendo con il nutriscore, il sistema di etichettatura a semaforo che guarda caso penalizza proprio i nostri prodotti più apprezzati e lo stanno facendo spalancando il mercato al cibo sintetico giustificando l’introduzione di carne, pesce e latte prodotti in un bioreattore con la sostenibilità ed i cambiamenti climatici. Sono messaggi fuorvianti e sbagliati che stravolgono l’assetto di intere filiere e possono fare danni enormi alla nostra economia”.

GUARDA IL SERVIZIO DEL TGR TOSCANA CON L'INTERVISTA AL PRESIDENTE FILIPPI

L’attacco dell’OMS arriva in un momento molto favorevole dal punto di vista dell’export con un incremento, nei primi sei mesi dell’anno, del 16,5% per un valore complessivo di 624 milioni di euro e della vendemmia in corso, in recupero rispetto alle attese, con il 12% in più di prodizione di vino e mosto. Meno invece dal punto di vista dei costi che a causa delle tensioni su energia e materie prime generate dalla guerra in Ucraina sono cresciuti del 35%. Nei vigneti si registrano infatti rincari che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio. Una bottiglia di vetro – spiega Vigneto Toscana - costa fino al 50% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%. L’incremento dei costi però – sottolinea Vigneto Toscana - è stato scaricato sulle spalle dei viticoltori e delle cantine, come dimostra il fatto che il prezzo di vendita del vino, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, è aumentato al dettaglio di appena il 2,5% a maggio 2022 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre gli alimentari sono aumentati in media del 7,1%.

Da difendere c’è anche un patrimonio unico di biodiversità con 58 indicazioni geografiche riconosciute, di cui 52 DOP (11 DOCG e 41 DOC) e 6 IGT che presidiano la quasi totalità della superficie vitata toscana (96,4% rispetto alla pur elevata media nazionale situata intorno al 63%) con il settore che vale il 21% della produzione agricola regionale per un valore di 485 milioni di euro.

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