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9 Febbraio 2009
Week end ecologici per un romantico san Valentino e una cena a km zero

Week end ecologici per un romantico san Valentino e una cena a km zero, con una mostra dedicata alla spesa ecocompatibile. Sono le iniziative proposte da Coldiretti, Fondazione Campagna Amica e Legambiente che, insieme, hanno presentato gli eventi studiati per festeggiare il 4° compleanno del protocollo di Kyoto, giornata internazionalmente dedicata al risparmio energetico.
Le due associazioni hanno deciso di celebrare l’entrata in vigore del protocollo, organizzando una festa di compleanno in grande stile: il 16 febbraio, all'Otel Ristotheater di Firenze è in programma una cena a km 0. In una sala illuminata solo da candele, verranno serviti i piatti della tradizione preparati con i prodotti agricoli toscani, per sollecitare i rappresentanti delle istituzioni, dell’economia, della cultura, i professionisti, gli sportivi e i giornalisti, a riflettere insieme sulla necessità di politiche volte a promuovere il risparmio energetico e di strategie di sensibilizzazione e divulgazione di buone pratiche. Ad anticipare l'evento, a partire da venerdì 13, fino a domenica 15, passando quindi per la giornata di festa gli innamorati, un week-end di cene eco-compatibili in moltissimi agriturismi toscani associati a Coldiretti.
"Per il terzo anno consecutivo siamo riusciti ad organizzare le Cene a lume di candela, aderendo ai giorni di mobilitazione promossi dalla campagna "Settimana Amica del Clima" di Legambiente e "M'Illumino di Meno" di Caterpillar - ha dichiarato Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana -. Quest'anno, grazie al fondamentale contributo di Coldiretti, che ha preso contatti con gli agriturismi affiliati, il week-end del San Valentino diventa ancora più ecologico, grazie all’utilizzo delle candele non solo a tavola, ma anche per l’illuminazione delle strutture. Accorgimenti che si sommano anche all’utilizzo di prodotti a chilometri zero: la ristorazione agrituristica d’altronde è il simbolo di filiera corta e dei benefici che questa può apportare alla riduzione delle emissioni".
Il sistema agro-alimentare odierno, per contro, si basa su filiere in cui la distanza tra produttori e consumatori si è fatta sempre maggiore, sia per l’aumento degli intermediari che per l’aumento dei chilometri tra il luogo di produzione e quello di consumo.
"Un problema grave – dice Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – che erode il reddito degli agricoltori, senza alcun beneficio per i consumatori. Questi ultimi infatti si trovano ad acquistare prodotti spesso solo incartati in un abito di italianità (o di toscanità), sotto cui si nascondono origini differenti e lontane. I produttori, per contro, vedono la loro redditività fortemente compromessa. Basti pensare che, per ogni euro speso dal consumatore, solo 17 centesimi finiscono nelle tasche dell’agricoltore. Alcuni anni fa erano 25. Per evitare che la situazione peggiori, dobbiamo invertire il trend e arrestare quella che mi permetto di definire una prolungata rapina. Ci sono le condizioni per creare una filiera tutta agricola e tutta italiana, con la firma degli agricoltori e degli allevatori italiani, non dobbiamo perderla", conclude Marcelli.
La filiera corta diventa lo strumento per conciliare le necessità dell’ambiente (attraverso l’abbattimento dei consumi energetici), gli interessi dei consumatori (che possono acquistare con i prodotti le garanzie del made in Italy a un prezzo giusto) e gli interessi degli agricoltori, che vogliono difendere il loro reddito.
"Coldiretti da anni sta lavorando per l’accorciamento della filiera. Anche nella nostra regione", ricorda Prisco Lucio Sorbo, Direttore di Coldiretti Toscana. "Lo abbiamo fatto presentando una proposta di legge di iniziativa popolare per la valorizzazione dei prodotti a km 0, che ha avuto ampi consensi tra i cittadini ma che, pur essendo supportata da quasi 30.000 firme, non è stata adottata dal consiglio regionale. La mancanza di un riferimento normativo, volto a favorire la vendita diretta dei prodotti e tutti i meccanismi per "tagliare" le intermediazioni, è chiaramente un limite per i consumatori e i produttori. Non a caso, la richiesta di una legge regionale per i km 0 è stato uno dei punti più importanti della piattaforma della mobilitazione di Coldiretti, che si è conclusa il 27 novembre scorso con una grande manifestazione di piazza, a cui hanno partecipato migliaia di cittadini. Apprezziamo l’attenzione che, subito dopo la "marcia dell’agricoltura su Firenze", la Regione Toscana ha dimostrato sull’argomento e contiamo presto di vedere risultati concreti. Ribadiamo oggi l’impegno della nostra organizzazione a promuovere tutte le occasioni possibili di incontro diretto tra chi produce e chi acquista, occasioni che avranno un momento importante nei mercati di Campagna Amica, pronti a nascere su tutto il territorio toscano: un’opportunità economica per gli imprenditori agricoli, ma soprattutto vetrine diffuse, capaci di far conoscere, apprezzare e riconoscere il vero Made in Tuscany", conclude Sorbo.
         

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