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12 Febbraio 2010
ZONE RURALI: NORME URBANISTICHE SEMPLIFICATE

La Giunta Regionale ha finalmente approvato il nuovo Regolamento attuativo della Legge Urbanistica: un altro passo avanti importante dopo la riforma della legge urbanistica che originariamente prevedeva l’abbattimento dei fabbricati agricoli non utilizzati dalle imprese e che, di fatto, aveva ingessato gli investimenti delle imprese. Sono le prime parole a caldo di Tulio Marcelli Presidente di Coldiretti Toscana.
Già con la mobilitazione dell’autunno 2008 Coldiretti aveva ottenuto l’eliminazione di questa norma capestro; oggi con la revisione del regolamento attuativo si correggono tutta una serie di incongruenze e si introducono sostanziali elementi di semplificazione tenendo conto delle esigenze delle imprese agricole e del ruolo da queste svolto come presidio e salvaguardia del territorio rurale. “I paradossi e gli eccessi di burocrazia contenuti nella precedente normativa sono ormai definitivamente archiviati.  La sua introduzione permette di correggere tutti i meccanismi che, negli anni, si sono dimostrati  farraginosi e poco funzionali, se non addirittura incoerenti, come più volte abbiamo avuto modo di denunciare”, dice Marcelli. Tutti gli imprenditori agricoli possono presentare  progetti per la realizzazione di nuovi interventi sui fabbricati rurali, purché la richiesta sia motivata dalla dimensione e dall’attività dell’azienda. Fino ad oggi era molto più restrittivo.
Anche le procedure si semplificano molto. L’azienda infatti avrà un solo soggetto con cui interfacciarsi, il Comune, che a sua volta, quando necessario, è tenuto a raccordarsi con gli altri Enti interessati al procedimento.
L’impresa che vuole intervenire sul proprio patrimonio edilizio deve presentare il cosiddetto PMA, il piano di miglioramento agricolo ambientale, ma con una sostanziale differenza rispetto a prima: non servono più tutta una serie di elaborati riferiti all’intera azienda, ma solo alla parte interessata dall’intervento. L’operazione diventa quindi più semplice e razionale.
Un’altra importante semplificazione sta nella possibilità di presentare il PMA tramite Artea, andando a recuperare tutto il patrimonio di informazioni contenuto nel fascicolo aziendale.
Infine per venire incontro alle esigenze temporanee delle imprese, si consente di realizzare manufatti precari in legno o altri materiali leggeri, a fronte di  una semplice comunicazione da inoltrare al Comune anche per via telematica, e di mantenerli in essere per un periodo massimo di due anni.

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