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6 Aprile 2016
ZOOTECNIA: ROBERTO NOCENTINI CONFERMATO ALLA GUIDA DEGLI ALLEVATORI TOSCANI

122 allevamenti aderiscono ai marchi provinciali: + 500% dal 2000 ad oggi.
700 capi macellati e 1,3 milioni di euro di carni toscane commercializzate

Un marchio “Toscano – Toscano” per garantire al consumatore oltre ogni ragionevole dubbio carni provenienti da capi nati, allevati e macellati nella nostra regione. La Toscana della carne ha scelto un percorso di qualità, trasparenza e sicurezza per lanciare la sua sfida al futuro. Il nuovo corso dell’associazione regionale allevatori illustrato da Roberto Nocentini, allevatore di limousine del Mugello, all’atto della sua riconferma alla presidenza per altri tre anni affiancato anche da Gaetano Dalia (vice presidente) allevatore della Maremma. Obiettivo deve essere il rilancio della filiera della carne toscana che eviti da un lato la chiusura delle stalle sopravvissute e ne promuova nuove aperture. Un progetto ambizioso che, a fianco della salvaguardia dei micro-allevamenti, punta a far fiorire, in tutta la regione, in particolare nei territori marginali e più difficili, una nuova generazione di allevatori. Un passaggio di testimone che può essere assicurato solo valorizzando l’identità e la tracciabilità delle carni toscane. “Un prodotto Toscano – Toscano è quello che chiedono i consumatori oggi e che chiederanno sempre più domani; – spiega Roberto Nocentini, Presidente Arat – I piccoli allevamenti hanno la capacità di conservare un certo dinamismo organizzativo. Alcuni chiudono, questo è vero, ma in alcune aree, ne aprono di nuovi gestiti dai giovani. Significa che la strada che abbiamo preso in Toscana è quella giusta”.
A fianco del marchio “Toscano – Toscano” che scorta la carne proposta sui banchi della piccola, media e grande distribuzione, l’associazione regionale allevatori ha istituito una serie di piccoli marchi legati al territorio che valorizzano le carni degli allevamenti locali. Ne sono un esempio il marchio “Carni della Lunigiana”, “Carne Bovina Maremma Toscana”, “Carne Bovina di Pisa” e “Carne Bovina della Garfagnana e Valle del Serchio”. Dal 2000 ad oggi sono 122 gli allevamenti toscani che hanno aderito al progetto dei marchi: il 500% in più rispetto a quindici anni fa quando erano una ventina a dimostrazione che il progetto è riuscito nel costruire un meccanismo di filiera dove l’allevatore è tornato protagonista anche a livello commerciale. Solo nel 2015 sono stati macellati oltre 700 capi per un volume di attività che ha superato 1.3 milioni di euro. “L’utilizzo del marchio è collegato al rispetto di un disciplinare di produzione molto rigoroso. – spiega ancora Nocentini – Le carni macellate sono vendute nella distribuzione organizzata con cui abbiamo stretto degli importanti accordi che assicurano agli allevamenti una adeguata remunerazione e quindi la continuità dell’attività. Il marchio identifica la qualità del prodotto che il consumatore sta acquistando ed il legame con il territorio di allevamento. La nostra zootecnica è sulla strada giusta”.
Per informazioni www.toscana.coldiretti.it, pagina ufficiale Facebook e @coldirettitosca

 

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